Atalanta alla deriva, a Bergamo passa anche il Verona 1-2

Un'altra brutta sconfitta (la terza consecutiva), l'ennesima in un Gewiss Stadium che è ormai terra di conquista. L'Atalanta perde 1-2 con il Verona di Tudor e complica (a dir poco) la corsa verso la zona Europa.
18 Aprile 2022

Un’altra brutta sconfitta (la terza consecutiva), l’ennesima in un Gewiss Stadium che è ormai terra di conquista. L’Atalanta perde 1-2 con il Verona di Tudor e complica (a dir poco) la corsa verso la zona Europa, ultimo traguardo possibile di una stagione paurosamente in calo.

Al via Gasperini schiera una formazione molto vicina a quella di partenza contro il Lipsia. Davanti a Musso ci sono Scalvini, Demiral, e Palomino; A metà campo Hateboer, de Roon, Koopmeiners e Zappacosta; davanti  Malinovskyi, Boga e Zapata. Si gioca a viso aperto e l’Atalanta dopo un avvio guardingo aumenta la pressione. Sul taccuino ci sono un’occasionissima di Malinowskyi che spara su Montipò dopo bella triangolazione con Boga e Zapata ed un tiro a fil di palo del colombiano su appoggio di Koopmeiners da dentro l’area.

Grave l’errore dell’arbitro che non alza un solare secondo giallo per Gunter (poi sostituito da Tudor) e pesante la successiva uscita per infortunio di Malinowskyi, sostituito da Miranchuk.
Il Verona appare però più brillante e nelle ripartenze si mostra più tonico. In rapida successione prima della mezzora arrivano un palo esterno di Faraoni, una parte superiore della traversa di Caprari su punizione e una parata di piede di Musso su Simeone. Quando sembra che lo 0-0 possa resistere sino alla pausa, ecco il vantaggio del Verona, con tiro di Simeone che evita Musso in uscita e mette Ceccherini e Ilic soli davanti alla porta.  Il primo, dopo quattro anni dall’ultima segnatura, segna comodamente. Per un attimo l’arbitro annulla, poi il VAR restituisce giustamente il gol all’Hellas.

Nella ripresa Gasperini non cambia, ma dopo dieci minuti arriva l’ennesima frittata difensiva, con il Verona che arriva in area con un elementare uno-due. Ilic si libera al tiro davanti a Musso che respinge di piede. La palla purtroppo incoccia nell’accorrente Koopmeiners e finisce in porta: 0-2. Entrano Muriel, Djimsiti e Pezzella (al posto di Boga, Demiral e Hateboer). La spinta è generosa, ma è il Verona che sfiora il tris dopo un’azione corale sventata all’ultimo da una super parata di Musso.

Tatticamente si faticano a comprendere trame ragionate e nulla ricorda schemi ed efficacia offensiva dei giorni migliori. Gli episodi non girano certo a favore, ma sembra davvero che mister e squadra abbiano moralmente staccato un poco la spina. L’inerzia del finale è tutta veronese, con Lasagna che colpisce un palo pieno all’80esimo.

Un minuto dopo arriva l’1-2 con Scalvini, che insacca di testa su cross di Zappacosta, spostato a destra. È solo un fuoco di paglia e nell’arrembaggio finale c’è solo un diagonale alto di Zappacosta e tanta confusione. Ci sono anche Sutalo, Tameze e De Paoli a giostrare con tecnica e grinta nel Verona, quasi ad evocare i tempi andati (e migliori). Sabato 23 aprile l’ultimo treno per l’Europa parte dallo stadio Penzo di Venezia. Non è nemmeno detto che parta davvero, ma provare a prenderlo è quantomeno un obbligo morale.

Foto: Alberto Mariani

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