Più che un lungo libro di storia, ormai è un'enciclopedia. Due anni or sono raggiungere la fase ad eliminazione diretta di Europa League era per l’Atalanta un traguardo storico: non a caso la sfida di allora con il Borussia Dortmund fu un momento incredibile che resta indimenticabile. Oggi la “piacevole abitudine” è diventata quella della Champions League e per l’Atlanta, per il secondo anno consecutivo, si aprono le porte degli ottavi di finale della Coppa regina.
Semplicemente fantastico. Dopo la vittoria ad Anfield arriva quella ad Amsterdam, con un gol di Muriel negli ultimi dieci minuti. Vincono 1-0 i nerazzurri ad Amsterdam e guadagnano il secondo posto del girone (con ben 11 punti) dietro il Liverpool e, a dispetto di sussurri e grida della vigilia su presunte liti di spogliatoio, scrive una nuova pagina di un’era da incorniciare.
Per l’appuntamento con la storia Gasperini, rispetto alla partita di andata che finì 2-2 al Gewiss Stadium di Bergamo, dispone di un De Roon in più e, soprattutto del fatto di poter giocare per due risultati su tre. L’undici titolare propone Gollini in porta, Toloi, Romero e Djimsiti in difesa, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens in mediana e Pessina in appoggio agli attaccanti Gomez e Zapata. L’Ajax per contro deve rinunciare a Traoré (possente centroavanti) e Blind, ed inserisce a sorpresa il giovane Brobbey.
Le squadre non alzano il ritmo e curano all'estremo tattica e posizioni, con un'Atalanta meno spregiudicata del solito ed un Ajax che vuole evitare le infilzate dell'andata, quando avanti due reti fu rimontata dalla doppietta di Zapata. Ne scaturisce una partita attenta ma non bloccata, con buone geometrie ed un approccio che l'Atalanta accentua sul centro, mentre l'Ajax prova sino alla trequarti a giocarsela in fascia con Anthony e Tadic.
L'occasione più nitida è per De Roon, che attorno al 20' riceve liberissimo al limite da Zapata ma spara a lato. Per il resto uno slalom di Zapata in area non finalizzato e un colpo di testa sul finire di Brobbey, parato in presa sicura da Gollini. La ripresa vede accentuarsi la pressione olandese, con Classen liberato al tiro e murato da uno strepitoso Gollini ed un avventato retropassaggio che per poco non causa la frittata, sventata con un contrasto d'esperienza in area di Freuler.
La svolta arriva con l'espulsione di Gravenberch per doppia ammonizione e con l'ingresso di Muriel. Il colombiano affonda il colpo in contropiede e coglie il gil della sicurezza. È di nuovo fase finale, a primavera sarà ancora Champions.