Dopo l’esaltante settimana che ha visto l’Atalanta battere Napoli, Fiorentina ed Udinese in soli sette giorni (con la conquista di finale di Coppa Italia e quarto posto Champions in campionato), allo stadio di Bergamo sono iniziati i lavori di riqualificazione. Un investimento complessivo che toccherà i 40 milioni di euro, di cui 14 quest’anno, quando sarà demolita e ricostruita la Curva Nord.
Nelle fasi cruciali in cantiere ci saranno ad avere 160-200 addetti e si lavorerà anche sette giorni su sette. Circolano sul web le prime immagini, con i mezzi operative della Despe (incaricata della demolizione) che sono stati personalizzati con il simbolo della Dea.
“Abbiamo poco spazio per operare – ha dichiarato Roberto Spagnolo, responsabile unico dei lavori – e poco tempo per intervenire. Dovremo installare due gru da 5000 tonnellate (ce ne saranno una decina in tutta Italia) e due gru da 4000 tonnellate, portando con trasporti eccezionali grandi manufatti prefabbricati di cemento armato e carpenteria. Sino al 6 maggio elimineremo accessori e sottoservizi, poi procederemo alla prima “pinzata” di demolizione. L’obiettivo è demolire la Curva Nord entro metà maggio”.
Da definire ora le eventuali iniziative celebrative (Atalanta B.C. ha velatamente preannunciato un “demolition day”), ma c’è già un dato certo: lo stadio rimesso a nuovo si chiamerà Gewiss Stadium (e non Gewiss Arena come volevano i rumor dei giorni scorsi). L’azienda di Cenate Sotto, guidata dal patron Domenico Bosatelli, ha siglato un accordo con Atalanta B.C. che copre sei stagioni sportive, a partire dal 2019-2020. Un trend noto agli appassionati e diffuso per squadre e stadi più prestigiosi, che indirettamente conferma i passi da gigante, non solo agonistici, mossi dalla società neroazzurra guidata dalla famiglia di Antonio Percassi.