Dea corsara all’Olimpico, i bergamaschi strappano una vittoria di misura alla Roma, con uno 0 a 1 che più cinico non si può ma essenziale per arrivare alla sosta col morale alle stelle: di Scalvini il gol partita. Gasperini lo lancia dal primo minuto, insieme a Demiral e Toloi, nel pacchetto arretrato, sulla sinistra Zappacosta è fuori, gioca Maehle; trequarti di copertura con Pasalic e Ederson, Hojlund prima punta. Mourinho invece deve fare a meno di Karsdorp, sulla destra spazio allora a Celik, il tridente vede Pellegirni e Zaniolo alle spalle di Abraham (Dybala si infortuna nel riscaldamento prepartita), 3-4-2-1 per entrambe le compagini.
I primi 25 minuti della partita sono di studio tanto per la Roma quanto per la Dea, ritmo di gioco spezzettato e nessuna vera occasione da gol. Da annotare lo scontro, all’8’, tra Demiral e Musso in uscita, il portiere si fa male e deve uscire, Sportiello al suo posto. I giallorossi tentano qualche tiro dalla distanza, con Cristante prima e Ibanez poi, ma sono poco efficaci, gli orobici non sfondano in avanti ma reggono bene in difesa.
Il guizzo arriva al 35’: Hojlund riesce per la prima volta a scappare dalla marcatura di Smalling, va via sulla destra e mette la palla a rimorchio, Scalvini controlla e con un destro preciso batte Rui Patricio. Atalanta in vantaggio con il primo gol in campionato del canterano neroazzurro. La Roma si scuote e porta in avanti anche i difensori, trovando più linee di passaggio e compromettendo le marcature avversarie. Abraham riceve sul filo del fuorigioco e si invola verso la porta, Sportiello esce per chiudergli la porta ma l’inglese manda la palla a lato di un soffio. Un minuto dopo, altra percussione, questa volta di Ibanez, Sportiello di nuovo in uscita mura bene. Prima dell’intervallo i giallorossi hanno un’altra chance, triangolo Abraham-Matic, l’ex United mette in mezzo un ottimo traversone, il numero 9 è libero ma c’è ancora Sportiello a dire di no.
La ripresa inizia come ci si potrebbe aspettare, con la Roma proiettata in avanti, e con una sorpresa: Muriel per Hojlund. Gli animi si scaldano al’ 65’, quando Okoli e Zaniolo corrono verso l’area orobica contenendosi la sfera, entrambi cadono nel contatto, Chiffi non fischia nessun fallo ma Muorinho perde la testa, protesta in modo eccessivo e il direttore di gioco lo espelle.
Decisione tra l’altro corretta quella di Chiffi, perché è il romanista a iniziare il contatto, tirando per primo la maglia del 5 orobico. Due minuti dopo la scena si ripete in modo praticamente identico, l’arbitro fischia fallo per la Dea e Zaniolo protesta ancora (ma i giallorossi farebbero meglio a cercare il gol, piuttosto che a cercare un rigore con cadute e scenate). Chi il gol non lo trova per pochissimo è l’Atalanta: Muriel crossa dalla sinistra, Mancini devia verso la propria porta, Abraham lo salva dall’autogol. I bergamaschi si barricano in difesa, la Roma prova a sfondare inserendo prima Belotti e poi Shomurodov, ma le occasioni latitano e al triplice fischio il risultato è ancora di 0 a 1.
Vittoria soffertissima quella della Dea, che forse non avrebbe meritato il bottino pieno (un solo tiro in porta) ma ha saputo essere molto solida in difesa, giallorossi decisamente più in possesso del pallino del gioco, ma forse troppo confusionari. Ora arriva la sosta per le nazionali, tempo per lavorare sugli schemi e recuperare gli infortunati: intanto, per due settimane, in testa alla classifica ci sarà l’Atalanta.