Cambia il nome, ma non cambiano i problemi. La gara ciclistica BGY Airport Granfondo (ex Gimondi) continua a generare un certo malumore tra i ristoratori coinvolti dalla chiusura stradale (QUA orari e strade coinvolte). Dalla Valle Imagna, un gruppo di ristoratori (Antica Locanda Roncaglia, Corna Imagna – Albergo Ristorante Moderno, Fuipiano – Hotel Resort & Spa Miramonti, Rota Imagna – Bar Parco, Rota Imagna – Pasticceria Acquario, Sant’Omobono Terme – Turismo Valle Imagna) ha fatto sentire la propria voce tramite una lettera aperta, inviata al nostro giornale, e che potete leggere per esteso qui sotto.

“Siamo ristoratori che da anni operano in Valle Imagna – si legge nella lettera -. Purtroppo, non per la prima volta, ci troviamo a dover scrivere queste righe piene di rammarico e frustrazione… Come tutti gli anni, in una delle domeniche che dovrebbe essere di maggior affluenza per la Valle, per consentire ai nostri clienti di festeggiare cresime, comunioni e battesimi, ci troviamo ad annullare tutte le prenotazioni per il pranzo di domenica 5 maggio a causa della “Granfondo BGY” (ex “Granfondo Gimondi”). 

Quest’anno, oltre alla già difficile possibilità di comunicare ai nostri clienti l’accesso al nostro ristorante in fase di prenotazione (magari avvenuta mesi or sono), c’è l’aggravante di aver avuto un’ulteriore dilatazione dei tempi di chiusura delle strade, per cui, con l’impossibilità di venire raggiunti non solo in un tardo orario per il pranzo (dopo le 13,30… scomodo, ma non infattibile), ma addirittura dopo le 15, impedendo quindi lo svolgimento del festeggiamento.

Disponibili a comprendere le esigenze dello svolgimento delle gare, non volendo assolutamente considerare il ciclismo, sia professionistico che amatoriale, uno sport minore, troviamo assurdo che una Valle venga tenuta in scacco per quasi un’intera giornata e che ci venga impedito di poter svolgere la nostra normale attività in una delle giornate di maggior affluenza dell’anno. Senza contare il disagio che questa situazione, definita “negli ultimi giorni”, porta ai nostri clienti e alle loro famiglie.

Siamo consapevoli che la scelta di lavorare in una Valle sia più complicata e ardua rispetto alla città, ne siamo consci fin dal giorno dell’inaugurazione dei nostri locali, ma siamo convinti che proprio le valli bergamasche siano un valore aggiunto alla nostra provincia. Sentiamo spesso parole che riempiono la bocca a politici di ogni grado (locali e provinciali) e rappresentanti istituzionali e di categoria che inneggiano al valore del mantenere la vitalità delle nostre valli, al doveroso sostegno in quanto già per natura “svantaggiate”. Parole che risultano vuote ad ogni organizzazione di manifestazione in cui viene impedito l’accesso e il transito, non solo momentaneo.

Siamo stati tacciati di essere “razzisti” nei confronti dei ciclisti. Definizione assolutamente scorretta. La nostra rabbia è rivolta agli organizzatori che non riescono a prevedere una logistica che sia di minor impatto e che consenta a tutti di poter continuare a svolgere la propria attività, nonostante qualche disagio. Ai politici locali, che non tutelano i diritti delle già risicate attività sopravvissute. Alla Comunità Montana e alle associazioni di categoria che non provano a mettere sul tavolo la discussione di una diversa logistica organizzativa, più rispettosa per noi ristoratori, per i nostri clienti e per gli sportivi protagonisti”.