La biblioteca storica del Centro Studi Valle Imagna, dedicata a Costantino Locatelli, uomo di grande cultura umanistica e cofondatore del Centro Studi Valle Imagna, che ha sede nella Bibliosteria di Cà Berizzi a Corna Imagna, è inserita nel polo regionale del Sistema Bibliotecario Nazionale e nel 2016 è stata avviata la catalogazione dei diversi fondi che la compongono, conclusasi nei primi mesi del 2017, ad onorare il decimo anniversario della scomparsa dell’illustre e notissimo professore. La catalogazione del patrimonio librario e archivistico mira a due obiettivi: aumentare la fruibilità della biblioteca di Cà Berizzi, nell’ambito del processo di accoglienza territoriale, e avviare l'implementazione in SBN delle schede descrittive del materiale ivi conservato. La bibliotecaria del Centro Studi Valle Imagna (curata da Valeria Offredi), coadiuvata da personale specializzato della Cooperativa “Archimedia”, ha avviato e coordinato la catalogazione di alcuni fondi conservati nella bibliOsteria e permette attualmente la fruizione della biblioteca al pubblico attraverso la sua attiva presenza in loco i giorni di venerdì (14.30-18,30) e sabato (08.30-12.30 e 14.30-18.30). I rimanenti giorni, ossia martedì (8.30-12.30) e giovedì (14.30-18.30) la bibliotecaria è rintracciabile presso la biblioteca Carlo Locatelli di Sant’Omobono Terme (pure ricca di volumi inseriti invece nel Sistema Bibliotecario Provinciale gestito da Clavis). I volumi contenuti nella Biblioteca Costantino Locatelli sono esclusi dal prestito librario.
Nel secondo semestre 2016 sono state catalogate oltre 2500 notizie bibliografiche (rinvenibili attualmente nel catalogo SBN in OPAC all’indirizzo: www.sbn.it) del notevole e assai più consistente giacimento librario e archivistico conservato presso la Biblioteca Costantino Locatelli della Bibliosteria di Cà Berizzi, che fa capo a diversi fondi. Per citarne alcuni, ci limitiamo qui a ricordare il Fondo Famiglia Berizzi (rappresentato dai testi antichi, tutti di carattere giuridico e storico, tuttora suscettibile di incremento; tra questi spicca il Dictionarium septem linguarum, hac nouissima editione a mendis expurgatum di Calepino nel 1682), il Fondo Carlo Locatelli (con una modesta quantità di pezzi antichi, mentre moltissime – oltre tremila – sono le pubblicazioni di carattere esoterico e di magia, altre riguardanti curiosità su argomenti tra i più svariati, come la cucina, la cura personale, la zootecnica,… che fanno emergere il profilo di un collezionista bizzarro e attento alle rarità; nel medesimo fondo vanno ascritti circa un migliaio di spartiti musicali di provenienza lombarda, manoscritti e a stampa, del diciannovesimo secolo). Ricordiamo, poi, il Fondo Vittorio Maconi, noto etnologo di fama internazionale, socio cofondatore e primo presidente del Cento Studi Valle Imagna (costituito da 150 tesi di laurea a carattere etnografico, diverse centinaia di volumi e decine di faldoni contenenti manoscritti e testi vari inediti del professore); quindi il Fondo Alessandro Ubertazzi (con circa un migliaio di tesi di laurea su argomenti di architettura, ambiente, design, moda,…), il fondo Pepi Merisio (con oltre cento libri fotografici pubblicati dal noto fotoreporter di fama mondiale), il Fondo dei Video e Fonodocumenti del Centro Studi valle Imagna (con oltre 1000 nastri digitali relativi alla storia sociale del mondo popolare lombardo che raccolgono interviste ai vari protagonisti della storia sociale dei territori).
Attualmente sono in fase di implementazione il Fondo Pino Capellini (volumi di montagna e di storia locale) e il Fondo Luis Frosio (libri, composizioni musicali, spartiti e nastri digitali). Degni di rilievo sono altresì il Fondo Mario Traini (volumi, documenti d’archivio, manoscritti e dattiloscritti inediti di Carlo Traini) e il Fondo Pino Roma (volumi di storia, arte, economia). Ciascuna sala per la ristorazione e così pure ogni camera per il pernottamento sono caratterizzate dalla presenza di un fondo librario, che attribuisce ai locali significati e atmosfere particolari. Nella sala principale sono pure esposte le oltre 170 pubblicazioni che il Centro Studi Valle Imagna ha editato nei primi vent’anni di attività, mentre ai piani superiori è stata collocata una delle ultime preziose donazioni pervenute: l’emeroteca dell’avv. Franco Malnati, consistente nella raccolta di diverse annate di giornali e riviste degli Stati preunitari (La Gazzetta d’Italia, Il Monitore Toscano, La Gazzetta di Firenze, la Gazzetta di Bologna, ecc…) e contemporanei (raccolta completa della Domenica del Corriere, quasi completa de L’Illustration Francais e molte annate dell’Illustrazione Italiana; raccolte complete del Corriere della Sera dal 1914 al 1918 e dal 1936 al 1945,…), che ha implementato in modo consistente le raccolte del Centro Studi già presenti (Pro Familia, Emporium, La Rivista di Bergamo, Bergomum,…), utilissime per gli studiosi e gli appassionati di storia locale.
L’attuale consistenza del patrimonio librario e archivistico della Biblioteca Costantino Locatelli, ammontante ad alcune decine di migliaia di articoli letterari (rispetto ai 2500 sinora catalogati in SBN) e l’affacciarsi di nuovi Fondi librari e archivistici privati in ingresso stimola il Centro Studi da un lato a continuare la catalogazione e dall’altro a rendere quanto prima disponibili gli ulteriori spazi del complesso monumentale di Cà Berizzi, che attendono di essere restaurati e sono potenzialmente in grado di ospitare una raccolta bibliografica destinata a costituire un importante giacimento culturale. “È il modo migliore – dichiara Antonio Carminati, direttore del Centro Studi Valle Imagna – per ricordare e trasmettere ai posteri, a dieci anni dalla morte (4 marzo 2007), l’eredità culturale e umana di un grande valligiano e professore, Costantino Locatelli, cui è dedicata la biblioteca”.
Cà Berizzi, la BibliOsteria
Cà Berizzi ospita l’innovativa BibliOsteria, luogo dove si incontrano le radici culturali del territorio e l’ospitalità dello stesso in un intelligente e originale connubio. I locali del noto complesso monumentale, altamente rappresentativo della storia, della cultura e dell’architettura della valle, da subito ampiamente fruibili, permettono al visitatore di incontrare la cucina della Valle Imagna e la ricca raccolta di materiale librario e archivistico che nel corso del tempo (e ancora in questi giorni) ha trovato casa a Cà Berizzi. Libri e cibo diventano, quindi, veicolo di promozione dell’identità di luogo, valorizzandosi vicendevolmente in un circolo virtuoso che sta dando i suoi frutti. L’intervento realizzato, e quelli che si spera di realizzare in futuro, danno visibilità ad un'esperienza già oggetto di grande interesse, dove il libro è posto al centro del programma di ospitalità: infatti i diversi fondi librari trovano collocazione sia nelle sale destinate alla ristorazione, che in quelle attrezzate per il pernottamento e il servizio di foresteria. Tutta la struttura è una biblioteca non convenzionale. Originale. Qui il libro è una componente essenziale del convivio.