Cantina Val San Martino, le bottiglie cambiano “abito” con le etichette disegnate da Rota Nodari

Il vino della Cantina Val San Martino cambia look. Lunedì 29 novembre l'azienda vinicola di Pontida ha presentato la nuova veste grafica delle sue etichette, disegnate dall'architetto-artista almennese Cesare Rota Nodari.
1 Dicembre 2021

Il vino della Cantina Val San Martino cambia look. Lunedì 29 novembre l’azienda vinicola di Pontida ha presentato la nuova veste grafica delle sue etichette, disegnate dall’architetto-artista almennese Cesare Rota Nodari (nel 1968 un suo attaccapanni venne esposto al Louvre) e che andranno ad impreziosire le bottiglie di vino prodotte dalla cantina sociale della Val San Martino. Svelato anche il Morlèt, nuova bottiglia di Merlot firmata Cantina Val San Martino.

“Questa è una serata molto importante – fa gli onori di casa il presidente della Cantina Val San Martino, Pietro Rota: presentiamo una nuova bottiglia (il Morlèt ndr) e una nuova veste grafica, dopo un viaggio intrapreso due anni fa. Pontida ha una grande tradizione vitivinicola, la nostra cantina è la prima di tipo sociale in Bergamasca, stiamo portando avanti una storia importante. Da 3 anni abbiamo avviato una cooperazione con la Cooperativa Oikos con la quale abbiamo introdotto servizi di conto lavorazione e per il futuro vogliamo investire nella ricettività.

L’idea di dare una rinfrescata alla grafica delle etichette delle bottiglie due anni fa, e la scelta è ricaduta – non a caso – su Cesare Rota Nodari “un artista del nostro territorio. – prosegue Rota -. Come per il buon vino serve del tempo per migliorare, allo stesso modo accade per le etichette. Il risultato è ovviamente eccezionale. Sapevamo che Nodari poteva portare il suo cuore e le sue idee in queste etichette, e così è stato. Noi come cantina vogliamo tornare ad essere un punto di riferimento del territorio, ma chiediamo maggior attenzione da parte delle istituzioni. Con il nostro lavoro, e il lavoro di altre aziende agricole, si salvaguarda l’ambiente circostante. È importante che questo processo venga sostenuto”.

“La cantina ha iniziato un percorso di innovazione tre anni fa rispetto alle tecnologie in cantina, anche grazie a bandi regionali – dichiara il direttore della Cantina Marco Crippa –. Ma c’è stata innovazione anche rispetto al territorio: volevamo una cantina che fosse in grado di rispondere ai bisogni dei piccoli viticoltori che non trovavamo risposta sul territorio. L’altro nostro pilastro è la vinificazione in conto terzi, per noi segmento importante: facciamo il vino per una decina di aziende agricole”.

Classe 1935, Rota Nodari ha disegnato oggetti di design – con cui è stato esposto persino a Louvre -, edifici privati, chiese, biblioteche e tanto altro. Ma con le etichette è la prima volta: “Nella mia lunga storia non ho mai disegnato etichette per bottiglie. Ho disegnato scuole, chiese, case, PGT, ma etichette non ne avevo mai fatte. Ho colto con piacere questo invito arrivato dall’amico Pietro, che mi ha visto impegnato circa 2 anni.

Sette sono le etichette, il filo conduttore è il bicchiere – prosegue Nodari nel raccontare il suo lavoro – : ho fatto alcune ricerche per capire quali potessero essere i filoni su cui appoggiare la mia proposta. Ho notato che uno degli oggetti più trascurati in questo campo era il bicchiere, che ha invece un ruolo fondamentale. Volevo fare in modo che le etichette di questa cantina fossero riconoscibili proprio per una omogeneità di linguaggio. Importante il colore, con il quale ho voluto caratterizzare l’immagine grafica. Il rosso prevale rispetto agli altri colori. L’uso del bicchiere è stato usato in maniera giocosa”.

Protagonista della serata non solo la nuova veste grafica, ma anche il Morlèt, nuova bottiglia di Merlot (di cui è l’anagramma), presentato da Frida Tironi, responsabile commerciale della Cantina Val San Martino: “Il Morlèt è il frutto di un lavoro lungo, nato dalla selezione delle uve in una vigna particolare, le uve della vigna del presidente Pietro Rota. È un vino che esprime la tipicità del territorio; abbiamo prodotto solo 1.600 bottiglie, si tratta di un Merlot in purezza annata 2019. Il Merlot se ben lavorato e trattato regala grande sensazioni, soprattutto al naso. È un vino da invecchiamento importante, questo Morlèt è ancora un bambino”.

Presenti alla serata anche il presidente di Coldiretti Alberto Brivio; il vice direttore di Confagricoltura Brescia Enzo Ferrazzoli; i sindaci di Pontida Pierguido Vanalli, Almenno San Bartolomeo Alessandro Frigeni, Almenno San Salvatore Michele Sarchielli; gli assessori regionali Stefano Bolognini, Lara Magoni e Fabio Rolfi.

“Arte e vino sono due elementi estremamente legati fra loro – dichiara Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia -. Ce lo racconta la storia. Oggi il successo di un prodotto agricolo deriva anche dalla sua capacità di essere distintivo. Una cura grafica che può descrivere meglio quello che c’è nella bottiglia è fondamentale”. “Il prodotto è eccellente, e comunicarlo è importante: il design è un driver forte – aggiunge Lara Magoni, assessore al Turismo, marketing territoriale e moda di Regione Lombardia – Con l’enoturismo facciamo 43 milioni di turisti in Lombardia, il 58% sono venuti per vivere un’esperienza in una cantina. E l’80% torna. Sono certa che la cantina con questo nuovo abito potrà raggiungere mercati importantissimi”.

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Commenti:
  1. Complimenti all’amico architetto Cesare Rota Nodari, ottimo lavoro al servizio di un dona della natura qual’è il vino: Complimenti agli addetti alla Cantina di Pontida: un caro saluto Caro Ceci a tuo fratello Renzo e famigliari tutti.

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