Mentre il bostrico devasta ettari di boschi in alta Valle Brembana e si attendono i fondi per rispondere all’aggressiva azione dell’insetto – soprattutto fra Branzi e Isola di Fondra – uno scultore ligneo del posto è stato contattato dal Comune di Carona per creare sculture con ciò che è rimasto delle piante attaccate dal coleottero killer e poi abbattute nell’ambito di un’operazione di messa in sicurezza.
E così Mario Midali, 59 anni di Isola di Fondra, ha dato una seconda vita agli alberi abbattuti attorno al lago di Carona trasformandoli in animali del bosco, ad esempio, in un’aquila o in una volpe, posizionati poi attorno allo stesso lago.
Il Bostrico, presente nei nostri boschi dagli anni Novanta, attacca prevalentemente l’abete rosso, in cui si sviluppa sotto la corteccia scavando intricate gallerie, che interrompono il flusso della linfa; in tal modo porta inevitabilmente a morte le piante in breve tempo.
Il bostrico va a “mangiare” la parte di legno tenera, sotto la corteccia. Quando il bosco di abeti rossi si trova in condizioni di siccità o non in condizioni di clima ottimale, allora la pianta abbassa le sue difese e diventa più esposta all’attacco del bostrico. Tuttavia, ad oggi, gli insetti sono così tanti che purtroppo anche gli alberi più forti faticano a resistere.
Come difendere i nostri alberi? Con la prevenzione. “Gestire il bosco per mantenere alto il vigore degli alberi e il grado di mescolanza con altre specie – spiega l’esperto Giorgio Vacchiano, ricercatore e docente in gestione e pianificazione forestale all’Università Statale di Milano – quali larice, abete bianco e faggio, è la strategia migliore per mantenere resiliente la foresta e tutti i suoi indispensabili benefici”.