Nuovi reperti riportati alla luce in quel di Carona – tra i piani di Sasso e il Lago del Diavolo – dal Civico Museo Archeologico di Bergamo: è stato scoperto dalla squadra di archeologi un villaggio minerario dove, in età Longobarda, si estraeva il ferro.
Lo scavo, durato tre settimane, ha portato alla scoperta di due basso fuochi che servivano per estrarre il minerale. La fucina risale al 690 d.C e sono stati ritrovati anche i muri di alcuni edifici, come una baita.
Ritrovati anche i resti di una torre di epoca successiva, risalente ad un periodo a cavallo fra il 1200 e il 1400 d.C. “probabilmente – spiega a L’Eco di Bergamo Stefania Casini, direttrice del museo – in quest’area c’è stata una frequentazione molto intensa e con diverse finalità, le attività metallurgiche sono terminate intorno all’anno 1000, ma c’è stata anche una frequentazione di tipo pastorale. I resti rimandano alla torre di Vione, nel Bresciano, pensiamo non fosse tanto usata per l’avvistamento ma più per il controllo delle attività che si svolgevano lì”.
In queste aree gli archeologi – non solo di Bergamo – stanno scavando da diversi anni e ogni estate portano avanti il loro lavoro. Tutto è cominciato con delle incisioni celtiche, ritrovate su grandi sassi. Ad oggi le iscrizioni ritrovate sono in tutto 173.
Il gruppo di archeologi