Proseguono i lavori per la realizzazione di un accesso sicuro alla ciclopedonale all'altezza delle frazioni Botta di Sedrina e Campana di Villa d'Almè. Fino ad ora, infatti, per i cittadini di entrambe le frazioni l'accesso alla pista era limitato ad un sentiero comunale, senza un vero e proprio ingresso. L'intervento, da 155mila euro finanziato in parte da un bando del Gal, ha preso il via lo scorso gennaio e dovrebbe concludersi entro l'estate.
Nelle scorse settimane è stato effettuato un sopralluogo delle due Amministrazioni Comunali, che hanno lavorato congiuntamente e condiviso la realizzazione di questo importante collegamento. Il primo step dei lavori è stata l'acquisizione del sedime e di un'area verde che in futuro potrebbe essere allestita a luogo di sosta e parco. Il progetto prevede, inoltre, l'installazione di un muro di contenimento e la realizzazione di un ponte.
“A circa due anni dall'inaugurazione della ciclopedonale – dichiara il sindaco di Sedrina, Stefano Micheli – a breve avremo la possibilità di vedere completato anche questo nuovo accesso, che permetterà di poter raggiungere la pista in totale sicurezza dalle frazioni di Botta e Campana, grazie anche alla collaborazione con il Comune di Villa d'Almè”.
Non si tratta questo dell'unico intervento effettuato nei mesi scorsi sulla ciclopedonale della Valle Brembana. L'ultimo, in ordine cronologico, ha visto la riapertura del tratto fra Ambria di Zogno e Pregalleno di San Pellegrino Terme, dove lo scorso ottobre la piena del fiume Brembo aveva “mangiato” 150 metri di percorso.
A febbraio, nel Comune di Lenna, è stato realizzato un intervento di messa in sicurezza all'altezza dell'imbocco della pista lungo la strada provinciale, triste teatro di tre incidenti mortali accaduti in tre anni, con l'installazione di lampeggianti pre-avviso ed un semaforo a tre funzioni in grado anche di rilevare la presenza dei ciclisti e delle auto che superano i limiti di velocità imposti, facendo scattare automaticamente il rosso. Infine, a gennaio il Comune di Zogno ha provveduto alla sostituzione delle strutture di protezione del fiume in legno – ormai erose dal tempo e dalle intemperie – con sostituti in metallo, più robuste e durature.
(Fonte: L'Eco di Bergamo)