Una speciale imbragatura mantiene sollevato il paziente che, in condizione di sicurezza e alleviato del peso, può intraprendere la deambulazione assistita sul tapis roulant, stimolato dalla realtà virtuale che, come un videogioco immersivo, simula attività e ambientazioni quotidiane. All’Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme è arrivato il nuovo Lokomat, il robot che accompagna i pazienti nel percorso terapeutico volto al miglioramento della capacità di camminare. Ancora più performante del precedente modello già in uso, va ad arricchire ulteriormente la dotazione tecnologica della clinica a fronte di un investimento da oltre 400 mila euro.
L’esoscheletro, adattandosi alle performance del paziente, monitorate attraverso speciali sensori, con un algoritmo machine-learning, riproduce lo schema motorio dell’utente, consentendo un allenamento fisiologico progressivo. Anticipando la possibilità di eseguire i movimenti della marcia anche in persone non ancora in condizione di camminare, favorisce il recupero, apportando benefici come il maggiore tono e forza muscolare, la più alta tolleranza allo sforzo e il migliore assetto posturale. A ciò, si aggiungono conseguenze positive correlate alla regolare attività locomotoria, come l’incremento della densità ossea, l’aumento della qualità del sonno, delle funzioni metaboliche e dell’apparato gastrointestinale, con possibile diminuzione del rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari.
Il dispositivo medico può essere utilizzato in caso di importanti esiti di patologie neurologiche, in pazienti con postumi di ictus, gravi lesioni cerebrali traumatiche, paraplegia, paralisi cerebrali, Parkinson e sclerosi multipla.
“Questa ulteriore acquisizione evidenzia l’impegno dell’istituto a mantenere aggiornate le attrezzature di robotica, in una fase in cui i progressi della tecnologia nel campo della riabilitazione mostrano nuove e ulteriori potenzialità”, sottolinea il direttore generale, Michèle Quarenghi.
“Il Lokomat va a inserirsi nel complesso di una già elevata dotazione che combina dispositivi tecnologici con la competenza del personale fisioterapico e con terapie quali la riabilitazione in acqua, garantendo al paziente il maggior recupero possibile. Il training locomotorio dell’esoscheletro robotizzato non è sostitutivo dell’esercizio fisioterapico, ma lo coadiuva in funzione delle sue caratteristiche di intensità e di riproducibilità”, aggiunge il direttore sanitario, Alberto Imberti.
“La robotica, fermo restando l’insostituibile e necessario apporto del personale specializzato e del training fisioterapico, aumenta l’intensità riabilitativa – conclude Annamaria Quarenghi, responsabile del Dipartimento medico-riabilitativo dell’Istituto Clinico Quarenghi – con significativi vantaggi sulla capacità di cammino e sulla qualità di deambulazione del paziente, oltre sull’aspetto psicologico, permettendo alla persona non ancora in condizione di camminare attivamente di eseguire esercizi interattivi, restituendole la naturale sensazione del movimento”.