La guida alpina originaria di San Pellegrino, Omar Oprandi, 57 anni, ora di stanza a Drena (Trentino) conquista una delle sue più grandi vittorie. Una vittoria prima di tutto con se stesso: nei giorni scorsi il sanpellegrinese conquista la cima del Monte Bianco, attraverso il Colle della Brenva con 2.600m di dislivello. Di per sé già un tragurado importante, ma non per lui, che ha raggiunto la cima della montagna più alta d’Europa con due protesi all’anca.
È il momento clou del suo progetto “Ripartire da zero”, lanciato proprio dallo stesso Oprandi in seguito ad una operazione all’anca. Lui, alpinista, scialpinista e grande campione ha dovuto affrontare un intervento che avrebbe messo al tappeto la maggior parte delle persone comuni.
Oprandi aveva già subìto un intervento dello stesso tipo nel 2019 all’anca destra e, circa due mesi fa, all’anca sinistra. Insomma, due protesi all’anca per uno come lui, abituato a salire sulle grandi vette, avrebbero potuto scoraggiarlo. E invece no, diventano fonte di una nuova sfida. Un’impresa che dimostra come sia possibile – con tanta forza di volontà e una attenta preparazione – riconquistarsi la normalità anche dopo un intervento chirurgico importante.
Ma l’avventura di Omar Oprandi non ha previsto solo l’ascesa del Monte Bianco. Ripercorriamo il suo tragitto, durato in totale 9 giorni: è partito il 3 maggio da Drena in Trentino, dove vive attualmente, in bicicletta è salito fino a Porto San Nicola a Riva del Garda. Da qua è poi salito in barca a vela fino a Salò. Il 4 maggio ha ripreso il percorso in bici passando per Bergamo, Busto Arsizio, Maghetto, Biella, Chez Croiset Fenis e Courmayeur. Da Chamonix è poi salito sul Monte Bianco, indossando gli sci pellati, arrivando sulla cima il 14 maggio.
Un’impresa, quella di Oprandi, che non può non riportare alla mente altri brembani irriducibili della montagna come Egidio Gherardi, “l’alpinista con le stampelle” capace di salire su vette oltre i 5 e 6 mila metri (qua la sua storia) oppure a Giorgio Scuri, che dopo una paralisi per via di una mielite traversa acuta torna a camminare come prima, raggiungendo persino la vetta del Cervino (qua la sua storia).
Ultime Notizie
-
Grazie mille per la notizia. Se per caso riuscireste a farmi avere un PDF mi servirebbe per la rassegna stampa. Grazie