L’Atalanta saluta la Coppa Italia, il Bologna la elimina ai quarti di finale grazie a un gol nel finale di Castro. Una partita aperta e giocata con ritmo, anche perché la Dea schiera la miglior formazione possibile, al netto degli infortunati Scalvini e Scamacca che hanno chiuso la propria stagione. Non rientra nemmeno Carnesecchi, c’è ancora Rui Patricio tra i pali, l’attacco è affidato a De Ketelaere e a Retegui, con il solito Pasalic sulla trequarti. In panchina i neoacquisti Posch e Maldini. Anche i felsinei schierano la formazione titolare, ma rinunciano a Castro: il centravanti è Dallinga, supportato dal trio Ndoye, Odgaard e Fabbian.
Le squadre non temono di affrontarsi a viso aperto e ciò rende la partita piacevole, nonostante le occasioni siano relativamente poche. Una arriva dopo sette minuti, su un ottimo lancio per De Ketelaere che gli permette di entrare in area e calciare con il destro, mandando però la sfera alta.
Il Bologna, dal canto suo, prova a spaventare Rui Patricio soprattutto con conclusioni dalla distanza, mentre l’Atalanta diventa pericolosa quando salta la prima pressione avversaria e può correre in campo aperto. Succede al 38’, quando Pasalic viene lanciato alle spalle della difesa e mette in mezzo, sull’altro lato dell’area arriva Zappacosta che però sbaglia lo stop e spreca un’ottima occasione. Ottima occasione anche quella di Pobega allo scadere dei due minuti di recupero del primo tempo, l’ex Milan viene servito a rimorchio da Ndoye, ma la sua conclusione dal limite è smorzata dalla difesa orobica.
La Dea inizia meglio il secondo tempo, trovando subito una bella percussione di Djimsiti che mette in mezzo per Bellanova, il suo tiro di destro viene respinto da un ottimo riflesso di Skorupski. I cambi (Cuadrado, Brescianini e Maldini) portano il proprio contributo alla causa atalantina, ma il Bologna non resta a guardare e all’ora di gioco ha una grandissima occasione, con un tiro di Pobega da dentro area parato da Rui Patricio con la punta delle dita. Risponde l’Atalanta e l’occasione migliore è proprio per Maldini, che però si fa ipnotizzare a tu per tu con Skorupski, calciando addosso al portiere avversario. Una partita equilibrata non può che venir decisa da un episodio.
All’80’ punizione (per un fallo che non c’è) dalla trequarti bergamasca, Lykogiannis crossa teso di mancino, Castro appena entrato stacca solo di testa e mette in porta. È la rete che regala la vittoria ai rossoblu, l’ennesima subita da una difesa atalantina che sui calci piazzati ha ormai dimostrato evidenti lacune.
L’Atalanta esce dunque dalla Coppa Italia, senza demeritare se non per il fatto che gli stessi errori, evidentemente, portano agli stessi risultati e la retroguardia perde colpi; ci si aggiunga un attacco orfano di Lookman e il risultato è una partita equilibrata, decisa dalle sbavature. Quelle che andranno eliminate già dal prossimo turno di campionato, a Verona contro un Hellas affamato di punti. Alla Dea il compito di rialzarsi al più presto.