Nel primo pomeriggio di oggi, 16 marzo, da Palazzo Chigi è stato varato il decreto “Cura Italia”. Un provvedimento straordinario del Consiglio dei ministri e che ora passa alla Camera e al Senato per la discussione e così diventare eventualmente operativo.
Come già anticipato nei giorni scorsi dallo stesso premier Conte, lo Stato ha messo sul piatto 25 miliardi di euro in totale e finanziamenti mobilitati per 350 miliardi per far fronte alle conseguenze economiche del coronavirus. Misure che serviranno a dare sostegno a famiglie, imprese e lavoratori pubblici, privati e autonomi.
1 miliardo in più sul Fondo sanitario e oltre un miliardo per la Protezione civile. 10 miliardi a sostegno dei lavoratori con ammortizzatori sociali per tutti, anche agli autonomi con un bonus di 600 euro per il mese di marzo. Cassa integrazione in deroga per tutti, anche a chi ha solo un dipendente. Slittano le scadenze fiscali di Iva e Irpef. Sospensione rata del mutuo sulla prima casa per chi non è stipendiato in questi giorni.
Non si tratterà dell'ultimo provvedimento ma di una “prima risposta” ha sottolineato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Ad aprile arriveranno quindi nuove misure. Per quanto riguarda poi le famiglie, il decreto prevede 1,2 miliardi di euro per i congedi parentali straordinari pari al 50% dello stipendio oppure un voucher baby sitter per i genitori lavoratori con figli minorenni (senza limiti di età nel caso di disabili) a casa da scuola per l'emergenza. Previsto un bonus baby sitter “speciale” per il personal medico.
Per le imprese con fatturato sotto i 2 milioni di euro sono sospesi i contributi. Niente cartelle esattoriali, controlli fiscali e contributi almeno fino a giugno 2020 per le imprese. 600 milioni di euro per il settore aereo, e per quanto riguarda Alitalia il Governo consente la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Aiuti anche agli enti locali, con 600 milioni di euro e la possibilità di utilizzare gli avanzi di bilancio per finanziare subito spese correnti legate all'emergenza coronavirus. 80 milioni di euro per sanificare gli uffici pubblici e i mezzi pubblici.