Nulla di fatto per il progetto di realizzazione di un centrale idroelettrica nei pressi del Lago delle Trote di Foppolo, uno specchio d'acqua di piccole dimensioni poco distante dal Rifugio Montebello: dopo il parere negativo da parte della Soprintendenza dello scorso 12 giugno, a mettere il punto definitivo, ora, è anche il “no” da parte della Provincia.
“L’esito di questo cruciale passaggio – fa sapere il gruppo di minoranza Valorizziamo Foppolo, che per primo lo scorso maggio aveva sollevato la questione – è stato il diniego al progetto a seguito del parere negativo pervenuto dall’Ufficio Gestione del Paesaggio della Provincia di Bergamo e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia, oltre che dalle criticità sollevate dal Parco delle Orobie Bergamasche”.
Autore del progetto iniziale la Società privata Kibo di Foppolo, che aveva proposto una nuova condotta interrata dallo sviluppo complessivo di circa 430 metri. L'obiettivo era abbattere i costi di gestione del futuro centro benessere e spa che dovrebbe nascere proprio nel Comune brembano attraverso l'impiego di finanziamenti regionali. Ma il gruppo di minoranza, una volta venuto a conoscenza del progetto, ha lanciato un primo grido di opposizione, evidenziando criticità a livello paesaggistico ed economico.
Il progetto – dal costo totale stimato di 400 mila euro – avrebbe previsto la costruzione di un'opera di presa sul fiume Brembo in territorio di Valleve e Foppolo, a quota 2.098 metri, al termine del breve tratto in piano dopo la sua formazione dal bacino del Lago delle Trote. La centrale vera e propria sarebbe stata realizzata in un nuovo fabbricato a quota 1.874 metri e la restituzione prevista a monte del bacino di presa della sorgente Quarta Baita (dove riemerge la piccola cascata naturale sotterranea che parte dal Laghetto) che alimenta la rete idropotabile di Foppolo.
“Gli enti deputati alla decisione – comunicano dal gruppo Valorizziamo Foppolo – hanno sottolineato come l’area ricada in ambito assoggettato a tutela paesaggistica all’interno dei confini del Parco delle Orobie Bergamasche. Essa, inoltre, risulta caratterizzata da indubbia valenza e qualità paesaggistica e turistica, che, peraltro, ha fino ad ora mantenuto caratteristiche di elevata naturalità che non devono essere compromesse”.
A tal proposito, spiega il gruppo, viene fatto esplicito riferimento ai sentieri CAI 203 e 204, oltre che alla presenza di un Lago e di una cascatella che caratterizzano significativamente il contesto montano. “Inoltre i lavori e le opere previste dal progetto avrebbero determinato impatti difficilmente sanabili, in particolare perché non sarebbe risultata verosimile la possibilità di effettivo ripristino allo stato naturale originale – concludono – Esprimiamo, pertanto, soddisfazione per questo esito e per le ragioni che lo hanno fatto maturare: siamo fermamente convinti che la tutela e la promozione dell’ambiente siano un aspetto strategico e non negoziabile ai fini dello sviluppo di questo nostro splendido territorio”.
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