Mamma e papà di San Giovanni Bianco vengono rimandati a casa dall’ospedale di Bergamo, ma il piccolo Luca ha “fretta” di nascere e, così, nasce in auto.

È successo domenica 5 novembre. I genitori, dopo aver raggiunto l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo verso le ore 21.30 a causa delle contrazioni sempre più frequenti della mamma (al secondo figlio), vengono rimandati a casa dal personale sanitario.

“Siamo arrivati verso le 21.30 e, dopo il monitoraggio e la visita, il personale sanitario ha deciso di rimandarmi a casa, un’oretta dopo, perché le mie contrazioni erano troppo irregolari e il collo dell’utero era chiuso – racconta la madre a Bergamonews, che preferisce non rivelare la sua identità – Io però stavo male a causa delle contrazioni troppo dolorose ed ero quasi sicura di non fare in tempo a rientrare a casa, a 30 km di distanza”.

Nonostante il dolore, la donna, accompagnata dal compagno, decide di tornare a casa. Ma una volta rientrati a San Giovanni Bianco, si rompono le acque. “Appena entrata in casa, mi si sono rotte le acque, quindi siamo ripartiti subito verso Bergamo. Io ero disperata, perché sapevo già che non saremmo mai riusciti ad arrivare in tempo in ospedale. Non abbiamo nemmeno provato a fermarci al presidio di San Giovanni Bianco, perché sapevo già che ci avrebbero rimandato al Papa Giovanni”.

La nascita avviene quindi lungo il tragitto, a Botta di Sedrina: “Ci siamo fermati in una zona riparata, ed abbiamo chiamato il 112. In sette minuti (alle 23.50), grazie anche all’assistenza telefonica del Primo Soccorso, il bimbo è nato. Poco dopo, ci ha raggiunto l’ambulanza che ci ha portato in ospedale a Bergamo”.

Ma in quei momenti arrivano anche ansia a paura, ma – fortunatamente – seguiti da una grande gioia e un pizzico di rabbia: “Tutti gli operatori del 112 sono stati impeccabili e gentili con noi, però non abbiamo capito perché in ospedale non ci hanno fatto rimanere subito appena arrivati. Essendo con Luca al secondo parto e con i dolori forti che già sentivo, forse sono stati superficiali nel rimandarmi a casa. Per fortuna non ci sono state complicazioni, è andato tutto bene”.