Deborah Gallo, la 17enne che vuole promuovere la Val Brembana… a cavallo

"Ho provato a fare un tour a cavallo ed è stato stupendo e in futuro voglio provare ad organizzarne qualcun altro. Penso che questo modo di fare turismo sia davvero valorizzare un modo slow di stare con la natura e con le altre persone".
29 Febbraio 2024

Deborah Gallo, 17enne di Piazza Brembana, frequenta il terzo anno dell’Istituto Superiore di San Pellegrino con indirizzo turistico. Alla Fiera dei Territori di Bergamo accoglie i visitatori presso lo stand del proprio Istituto parlando di turismo slow e promozione del territorio e mostrando un filmato prodotto da lei e dalla sua amica e compagna Marica in cui è ritratta mentre percorre i sentieri della Valle Brembana a cavallo.

“ La passione per il cavallo è nata quando avevo 2 anni – Racconta Deborah –. Inizialmente cavalcavo solo i pony e l’ho fatto fino ai sei anni, poi ho iniziato a cavalcare i cavalli, quelli alti, quelli veri. Ed è stato bellissimo, una grande emozione. I cavalli sono animali stupendi e aiutano le persone in un modo incredibile. Lo fanno a livello emotivo, fisico e psicologico. Sono utilizzati anche negli ospedali e nei reparti oncologici per la meravigliosa armonia che si crea tra la persona e l’animale.”

La passione di Deborah non sono solo le passeggiate a cavallo, ma anche una disciplina olimpica come il salto ad ostacoli. “L’attività agonistica mi affascina e mi attira molto – continua Deborah -. Fino ad ora ho gareggiato solo in competizioni all’interno del circolo ippico Le Colline di Bruntino a cui appartengo. Sono una tesserata FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) e la competizione mi piace molto e vorrei potermi cimentare in gare agonisticamente più importanti e impegnative. Per farle però dovrei avere un mio cavallo e purtroppo per il momento non ne possiedo ancora uno”.

deborah e marica - La Voce delle Valli
Deborah (a sinistra) con l’amica Marica

Deborah ha le idee chiare in merito alle sue attività equestri; non solo le piacerebbe continuare con le competizioni di alto livello, ma poi vorrebbe prendere il brevetto di istruttrice e non è tutto: il suo sogno nel cassetto è quello di riuscire a formare un proprio gruppo di rider. “Non tutti i cavalli hanno lo stesso feeling con il proprio cavaliere. Quando ho iniziato a cavalcare avevo un cavallo di nome Dante, era il mio cavallo del cuore. Poi ho cambiato maneggio e adesso c’è Vincent, con lui faccio coppia fissa. Andiamo molto d’accordo, c’è molta sintonia. Ci capiamo al volo ed è molto importante soprattutto quando si saltano gli ostacoli. Il rischio che lui si spaventi o che si muova in modo brusco esiste sempre e se non ci si capisce e non ci si fida l’uno dell’altra, ci si trova per terra.”

Mentre parla di percorsi nei boschi e di passeggiate a cavallo, promuovendo con grande professionalità la propria scuola e il suo territorio, Deborah gioca con uno strano oggetto.
“Questa cuffietta .- spiega – è  un para orecchie. Me lo ha regalato la mia amica e compagna Marica (che ascolta di nascosto ndr). La utilizzo soprattutto d’estate per proteggere il cavallo dalle mosche in special modo durante le competizioni, proprio per evitare che, infastidito, si deconcentri o abbia dei movimenti bruschi, e mi mandi a gambe per aria. Inoltre per me ha anche un valore sentimentale ed è diventata il mio portafortuna. Se poi vogliamo fare un po’ le stilose, la cuffietta nera con i brillantini e il manto baio scuro di Vincent sono un vero tocco di classe. Marica l’ha presa alla Fiera Cavalli di Verona, il mio evento ippico preferito a cui ho anche partecipato”.

paraorecchi - La Voce delle Valli
La cuffietta di Vincent

Deborah frequenta il terzo anno dell’Istituto Superiore di San Pellegrino con indirizzo turistico. La sua settimana è suddivisa tra attività scolastica e il maneggio. “Vivendo a Piazza Brembana e avendo il maneggio a Bruntino ci sono circa 30 km di strada. Magari un giorno li farò a cavallo – dice scherzando – ma ora davo solo ringraziare i miei genitori. Mi alleno 2 volte alla settimana e conciliare gli impegni non è mai semplice. Ma è la mia passione e per questa devo ovviamente organizzarmi e fare qualche sacrificio. Agli altri interessi mi dedico eventualmente il sabato, mentre la domenica ho le competizioni. Inoltre questo sport, ma soprattutto stare con i cavalli, mi rilassa. Loro mi aiutano a gestire lo stress o addirittura lo eliminano facendomi sentire più rilassata ed energica allo stesso tempo.”

E quando qualcuno le chiede che relazione ci sia tra i suoi studi turistici e la sua passione per il cavallo lei non ha dubbi. “ Se si vuole conoscere meglio un territorio o viverlo pienamente, percorrerlo a cavallo è una esperienza fantastica. Ho provato a fare un tour a cavallo ed è stato stupendo e in futuro voglio provare ad organizzarne qualcun altro. Penso che questo modo di fare turismo sia davvero valorizzare un modo slow di stare con la natura e con le altre persone, di arricchirsi di esperienze senza portarsi dietro zavorre sia fisiche che mentali, senza pregiudizi e apprezzando ogni cosa ci venga offerta dal luogo o dalle persone che lo abitano. Bisognerebbe pensare di predisporre più luoghi dove ospitare i cavalli e curarli, pulirli e sfamarli, ma il nostro territorio è pieno di cascine o di baite che sarebbero perfette per questo. E non chiedetemi cosa sceglierei tra turismo e cavallo, la risposta è ovvia: turismo a cavallo.”

deborah gallo ostacoli - La Voce delle Valli

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