Deborah Gallo, 17enne di Piazza Brembana, frequenta il terzo anno dell’Istituto Superiore di San Pellegrino con indirizzo turistico. Alla Fiera dei Territori di Bergamo accoglie i visitatori presso lo stand del proprio Istituto parlando di turismo slow e promozione del territorio e mostrando un filmato prodotto da lei e dalla sua amica e compagna Marica in cui è ritratta mentre percorre i sentieri della Valle Brembana a cavallo.
“ La passione per il cavallo è nata quando avevo 2 anni – Racconta Deborah –. Inizialmente cavalcavo solo i pony e l’ho fatto fino ai sei anni, poi ho iniziato a cavalcare i cavalli, quelli alti, quelli veri. Ed è stato bellissimo, una grande emozione. I cavalli sono animali stupendi e aiutano le persone in un modo incredibile. Lo fanno a livello emotivo, fisico e psicologico. Sono utilizzati anche negli ospedali e nei reparti oncologici per la meravigliosa armonia che si crea tra la persona e l’animale.”
La passione di Deborah non sono solo le passeggiate a cavallo, ma anche una disciplina olimpica come il salto ad ostacoli. “L’attività agonistica mi affascina e mi attira molto – continua Deborah -. Fino ad ora ho gareggiato solo in competizioni all’interno del circolo ippico Le Colline di Bruntino a cui appartengo. Sono una tesserata FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) e la competizione mi piace molto e vorrei potermi cimentare in gare agonisticamente più importanti e impegnative. Per farle però dovrei avere un mio cavallo e purtroppo per il momento non ne possiedo ancora uno”.
Deborah ha le idee chiare in merito alle sue attività equestri; non solo le piacerebbe continuare con le competizioni di alto livello, ma poi vorrebbe prendere il brevetto di istruttrice e non è tutto: il suo sogno nel cassetto è quello di riuscire a formare un proprio gruppo di rider. “Non tutti i cavalli hanno lo stesso feeling con il proprio cavaliere. Quando ho iniziato a cavalcare avevo un cavallo di nome Dante, era il mio cavallo del cuore. Poi ho cambiato maneggio e adesso c’è Vincent, con lui faccio coppia fissa. Andiamo molto d’accordo, c’è molta sintonia. Ci capiamo al volo ed è molto importante soprattutto quando si saltano gli ostacoli. Il rischio che lui si spaventi o che si muova in modo brusco esiste sempre e se non ci si capisce e non ci si fida l’uno dell’altra, ci si trova per terra.”
Mentre parla di percorsi nei boschi e di passeggiate a cavallo, promuovendo con grande professionalità la propria scuola e il suo territorio, Deborah gioca con uno strano oggetto.
“Questa cuffietta .- spiega – è un para orecchie. Me lo ha regalato la mia amica e compagna Marica (che ascolta di nascosto ndr). La utilizzo soprattutto d’estate per proteggere il cavallo dalle mosche in special modo durante le competizioni, proprio per evitare che, infastidito, si deconcentri o abbia dei movimenti bruschi, e mi mandi a gambe per aria. Inoltre per me ha anche un valore sentimentale ed è diventata il mio portafortuna. Se poi vogliamo fare un po’ le stilose, la cuffietta nera con i brillantini e il manto baio scuro di Vincent sono un vero tocco di classe. Marica l’ha presa alla Fiera Cavalli di Verona, il mio evento ippico preferito a cui ho anche partecipato”.
Deborah frequenta il terzo anno dell’Istituto Superiore di San Pellegrino con indirizzo turistico. La sua settimana è suddivisa tra attività scolastica e il maneggio. “Vivendo a Piazza Brembana e avendo il maneggio a Bruntino ci sono circa 30 km di strada. Magari un giorno li farò a cavallo – dice scherzando – ma ora davo solo ringraziare i miei genitori. Mi alleno 2 volte alla settimana e conciliare gli impegni non è mai semplice. Ma è la mia passione e per questa devo ovviamente organizzarmi e fare qualche sacrificio. Agli altri interessi mi dedico eventualmente il sabato, mentre la domenica ho le competizioni. Inoltre questo sport, ma soprattutto stare con i cavalli, mi rilassa. Loro mi aiutano a gestire lo stress o addirittura lo eliminano facendomi sentire più rilassata ed energica allo stesso tempo.”
E quando qualcuno le chiede che relazione ci sia tra i suoi studi turistici e la sua passione per il cavallo lei non ha dubbi. “ Se si vuole conoscere meglio un territorio o viverlo pienamente, percorrerlo a cavallo è una esperienza fantastica. Ho provato a fare un tour a cavallo ed è stato stupendo e in futuro voglio provare ad organizzarne qualcun altro. Penso che questo modo di fare turismo sia davvero valorizzare un modo slow di stare con la natura e con le altre persone, di arricchirsi di esperienze senza portarsi dietro zavorre sia fisiche che mentali, senza pregiudizi e apprezzando ogni cosa ci venga offerta dal luogo o dalle persone che lo abitano. Bisognerebbe pensare di predisporre più luoghi dove ospitare i cavalli e curarli, pulirli e sfamarli, ma il nostro territorio è pieno di cascine o di baite che sarebbero perfette per questo. E non chiedetemi cosa sceglierei tra turismo e cavallo, la risposta è ovvia: turismo a cavallo.”