Dissesto idrogeologico e siccità sull’agenda di Lobati: “Più risorse per le opere di manutenzione”

Attenzione alla fragilità idrogeologica nobilitando le "semplici" opere di manutenzione - vitali per una buona salvaguardia del territorio - e mantenere sempre alta l'asticella sul tema della siccità (ormai non più emergenziale, ma ordinaria).
31 Maggio 2023

Attenzione alla fragilità idrogeologica nobilitando le “semplici” opere di manutenzione – vitali per una buona salvaguardia del territorio – e mantenere sempre alta l’asticella sul tema della siccità (ormai non più emergenziale, ma ordinaria). Queste le prime note segnate in rosso sull’agenda del consigliere e presidente della Commissione territorio, infrastrutture e mobilità di Regione Lombardia Jonathan Lobati (Forza Italia).

35 anni, bergamasco doc, da quando ne ha 20 impegnato nella politica locale. Partito dal suo paese di Lenna – di cui è stato sindaco per due mandati – fino alla presidenza della Comunità Montana Valle Brembana e un’esperienza nella Provincia di Bergamo. Giovane, sì, ma con già tanta esperienza e le idee chiare su quello che può fare Regione Lombardia per la Bergamasca (e non solo).

“Nonostante abbia 35 anni e quindi sia automatico pensare che io sia un po’ alle prime armi – spiega Lobati – ho già una discreta esperienza come amministratore locale. Sono in politica da 14 anni e mi sono fatto una bella gavetta prima di arrivare al Pirellone. Ovviamente Regione Lombardia è un passo ulteriore, un impegno diverso e che diventa un lavoro vero e proprio. Detto ciò, sento di avere le competenze giuste per svolgere bene questo incarico”.

Da “esordiente” al Pirellone, Lobati è stato eletto, ad aprile, presidente della Commissione territorio, infrastrutture e mobilità di Regione Lombardia. Un incarico prestigioso e di grande responsabilità. Ma nel concreto di cosa si tratta? “In Commissione ci occupiamo di fare le leggi, dare pareri su tutte le modifiche che riguardano la nostra Regione e collaboriamo insieme agli assessori. Nel nostro caso, siamo in stretta sinergia con Franco Lucente, assessore a trasporti e mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, infrastrutture e Gianluca Comazzi, territorio e sistemi verdi.

In questi primi giorni siamo stati chiamati a dare il parere sul PRSS (Piano Regionale Sviluppo Sostenibile) e ci stiamo interfacciando con gli assessori. Poi inizierà la parte di confronto con i commissari della Commissione. Ovviamente è un lavoro che si fa di concerto con il gruppo di riferimento. Regione Lombardia è una grande regione e, come tale, deve avere grandi obiettivi, sviluppare grandi progetti per ottenere grandi risultati. Un percorso non semplice perché il territorio lombardo è molto variegato, dalla montagna alla pianura passando per i grandi centri urbani, con esigenze diverse e che bisogna far coesistere con particolare attenzione alle zone rurali, che sono anche i miei territori di provenienza.

Serve dunque fare un grande lavoro di ascolto dei lombardi. La Regione che voglio come Jonathan Lobati è proprio una regione che ascolti il cittadino, che cerchi di risolvere i problemi senza grandi promesse. I problemi li conosciamo, risolverli è molto più difficile, ma ora facciamo quello che sappiamo fare come bergamaschi: lavorare, lavorare, lavorare”.

Dissesto idrogeologico, manutenzione prima di tutto

Le immagini delle alluvioni in Emilia-Romagna riportano drammaticamente l’attenzione sul dissesto idrogeologico anche da noi – sottolinea Lobati -. Si parla purtroppo di questo problema solo quando ci sono grandi emergenze, ma il nostro territorio è molto fragile da questo punto di vista e quindi serve un lavoro continuo di prevenzione e manutenzione. Vanno impiegate risorse in tempi certi e veloci, ed è importante avere una una nuova visione regionale. Oggi si realizzano tante belle opere nuove, ma poche risorse vengono dedicate alla manutenzione ordinaria e straordinaria.

Certi interventi, come semplicemente tagliare una pianta, devono essere percepiti dai cittadini come qualcosa di virtuoso, una scelta politica chiara. È evidente che si tratta di opere che non scaldano i cuori, ma invece dobbiamo avere il concetto che quando si fa manutenzione si fa del bene per il territorio. E dobbiamo premiare questa attenzione”.

Siccità, non più emergenziale ma ordinaria

“Il mio primo intervento all’interno del consiglio regionale – spiega Lobati – ha riguardato la siccità, argomento molto sentito in aula. Nonostante la pioggia di queste settimane ci abbia dato un po’ di respiro, la siccità non può essere trattata come una condizione emergenziale, ma ordinaria. Per questo motivo dobbiamo fare in modo che l’acqua venga preservata nei bacini, che possa scorrere in modo sicuro nei fiumi, che vengano tutelate le fonti e che ci sia un ciclo virtuoso di utilizzo dell’acqua e una maggiore capacità di accumulo.

Oggi abbiamo sistemi interessanti come le vasche di laminazione, che reggono l’urto delle bombe d’acqua. Sarebbe interessante fare in modo che queste vasche diventino, all’occorrenza e in determinate condizioni, dispositivi di accumulo di acqua. La siccità è un tema complesso, che non ha colore politico e si devono assolutamente trovare soluzioni che ci facciano vedere la luce in fondo al tunnel. Probabilmente ci sarà un’estate molto difficile da questo punto di vista e quindi dobbiamo farci trovare pronti”.

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