Don Matteo di San Pellegrino dedica un libro ai suoi parrocchiani nella “tempesta del Covid”

L'8 marzo è in arrivo il libro "Carovane - La tempesta del Covid e il futuro di una comunità" scritto dall'attuale consigliere della provincia di Bergamo ed ex sindaco di Nembro Claudio Cancelli insieme a don Matteo Cella, sacerdote originario di San Pellegrino Terme ed ex curato di Nembro.
26 Febbraio 2024

L’8 marzo è in arrivo il libro “Carovane – La tempesta del Covid e il futuro di una comunità” che è stato scritto dall’attuale consigliere della provincia di Bergamo ed ex sindaco di Nembro Claudio Cancelli insieme a don Matteo Cella, sacerdote originario di San Pellegrino Terme ed ex curato di Nembro oggi parroco nel quartiere del villaggio degli sposidi Bergamo. L’annuncio dell’uscita del libro, che vede in veste di scrittore il sacerdote sanpellegrinese, è arrivato durante la presentazione del podcast “Nembro. Dal Covid alla rinascita” del giornalista nembrese Gigi Riva. È stato proprio quest’ultimo a suggerire per primo, ai 2 autori, di scrivere un libro che raccontasse la loro esperienza e la loro visione sul futuro della comunità nembrese. La presentazione del libro avverrà a Nembro il 18 marzo in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime della pandemia.

Cancelli ed il sacerdote sanpellegrinese, in un’intervista lasciata a “Vitaepensiero.mediabiblos.it”, hanno raccontato di aver condiviso insieme il loro percorso a Nembro: il primo è stato eletto sindaco della cittadina nel 2012, mentre il secondo è arrivato in oratorio come nuovo sacerdote l’anno prima ovvero nel 2011. “La collaborazione tra noi è cominciata già da subito. Nel 2020 ci siamo ritrovati in mezzo alla tempesta (la pandemia del Covid) dove entrambi abbiamo cercato di rispondere ai bisogni delle persone durante l’emergenza (Cella dei giovani e cristiani e Cancelli dei cittadini). Eravamo in sintonia, collaboravamo in modo naturale e spontaneo”– rivela il consigliere ed ex sindaco. – Quando la situazione circostante è iniziata a cambiare abbiamo cominciato a pensare oltre come, ad esempio, la programmazione del centro estivo tramite risorse economiche comunali ed aiuto da parte dei volontari per il triage”.

In seguito, a dire due parole, è intervenuto don Matteo che ha detto: “La comunità della cittadina di Nembro, durante la pandemia del Covid, è riuscita a dimostrare una grande forza di coraggio ed unione. Entrambi ci eravamo accorti che non potevamo lasciar perdere le domande dei ragazzi e delle persone oltre a spunti ed idee che ci facevano riflettere sulla rinascita e su quanto di buono è capitato in quel periodo difficile. Ci siamo abituati alla reciprocità e al lavorare in squadra per il bene comune creando una collaborazione tra parte civile e religiosa che non sempre avviene con successo”.

“Carovane – La tempesta del Covid e il futuro di una comunità” sarà un libro dedicato alla comunità nembrese oltre che ai volontari e a tutti coloro che “hanno reso migliori” Claudio ed il prete sanpellegrinese. Altra cosa da sapere è che il volume sarà corredato da una prefazione di Mario Calabresi e dalla postfazione di Ivo Lizzola. Infine sarà diviso in 2 parti: la prima sarà un dialogo a due voci dove verrà raccontato ciò che i nembresi hanno provato e vissuto durante la pandemia secondo i punti di vista dell’allora sindaco di Nembro Claudio Cancelli e dell’ex sacerdote della cittadina don Matteo Cella. Nella seconda parte, invece, ci sarà una riflessione che sarà orientata al futuro sul significato ed il valore della risposta della comunità nella tempesta: “Abbiamo scoperto sensibilità comuni a entrambi, quindi abbiamo voluto restituire una narrazione unica”.

Successivamente i due hanno detto: I veri protagonisti non siamo noi, ma gli uomini e le donne della comunità nembrese che si sono attivati in modo generoso e corale facendosi carico dei bisogni, della cura e delle emozioni di tutti. Abbiamo attraversato la tempesta senza perdere la traccia e il senso della nostra esistenza di fronte al dramma che si stava vivendo. Questo non deve andar perduto: forse, nella normalità della vita di tutti i giorni, è possibile che anche chi è stato protagonista di queste vicende tenda a scordare il significato di quanto ha vissuto. Vorremmo che questo libro fosse l’occasione per non perdere le nostre esperienze e farle conoscere anche agli altri. Qui non c’è spazio per le polemiche sulla zona rossa: c’è il nostro vissuto e l’insegnamento che ne si può trarre. Sarà una prova di resilienza che diventa rinascita, che non dimentica le perdite e le cicatrici, ma le rende eredità, terreno buono per la crescita di senso per sé e per la comunità in cui si vive.”.

Come anticipato all’inizio il libro uscirà l’8 marzo e poi verrà presentato non solo ai cittadini, ma anche nelle scuole ed il ricavato sarà devoluto all’Associazione Migliori di Così: “Ci è sembrata la destinazione più coerente visto che il nostro libro guarda il futuro”. Per maggiori info sul libro potete dare un’occhiata QUI.

Fonte: vitaepensiero.it

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