Dossena, sabato e domenica, ospiterà il raduno provinciale dei fanti appartenenti alla Federazione Provinciale di Bergamo. Il ritrovo è fissato alle 8.30 alla sede locale in via Fratelli Gamba.  Dopo l’alzabandiera (9.40) si snoderà il corteo per le vie del paese fino ad arrivare al Monumento dei Caduti, dove si deporrà una corona d’alloro ascoltando i discorsi delle autorità.

Si premieranno anche i soci: una medaglia d’argento ai 25 fanti ottantacinquenni e una medaglia ai tre fanti che hanno tagliato il traguardo dei 90 anni: Osvaldo Arrigoni di Vedeseta, Luigi Scaburri di Palosco e Francesco Lamera di Romano di Lombardia. La Messa sarà celebrata alle 11 nella chiesa parrocchiale con la benedizione della bandiera della nuova sezione dei fanti istituita a Morengo. La festa si concluderà con un pranzo al ristorante Miramonti.

Il raduno provinciale si inserisce nel 30esimo anniversario di fondazione della sezione dei fanti di Dossena. I 2.000 fanti iscritti alla Federazione Provinciale di Bergamo non sono soliti stare con le mani in mano: la loro azione in Bergamasca è contraddistinta da dosi massicce di altruismo: trasporto dei malati all’ospedale, partecipazione alle collette alimentari, vicinanza alle associazioni di pensionati, cura del verde e pulizia di parchi e fiumi.

“Il raduno – precisa il presidente provinciale Luciano Dehò – è la dimostrazione da parte di tutte le Sezioni del Fante della vicinanza e solidarietà verso chi si prodiga nell’impegnativa opera di organizzazione dell’evento. Inoltre, la manifestazione è un segno tangibile di come l’Associazione sia viva e continui ad essere parte integrante delle nostre comunità”. La vigilia del raduno (23 settembre alle 21) in Piazza della Chiesa si terrà un concerto del Premiato Corpo Musicale di Dossena. Il presidente Dehò ha un desiderio: quello di portare nel 2020 il raduno nazionale dei fanti a Bergamo. “Le 34 sezioni bergamasche – precisa – stanno lavorando sodo per concretizzare questa speranza e il raduno, in questo senso, costituisce un forte stimolo”.