Si accende la corsa per le elezioni regionali lombarde del 12-13 febbraio 2023. A rappresentare la provincia di Bergamo nella corsa al consiglio regionale c’è il brembano Alberto Mazzoleni, candidato con Fratelli d’Italia. Conosciamo allora Alberto, figura storica nel panorama amministrativo orobico: “Ho 56 anni, sono sposato con due figli e ho vissuto per la gran parte della mia vita in Valle Brembana, fino al 2019 sono stato sindaco di Taleggio, sono commercialista e amministratore per passione. Questi due rami si sono uniti a dicembre, quando il Ministero dell’Agricoltura mi ha nominato presidente del collegio sindacale di ISMEA SPA, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare: è il punto che unisce il mio mestiere con la politica” racconta Mazzoleni, che ha alle spalle una lunga serie di nomine e cariche locali.
“Io ho fatto il sindaco di Taleggio per tre mandati, per dieci anni il presidente della Comunità Montana Valle Brembana, adesso sono consigliere comunale a Piazzatore: ho creato nella mia esperienza diversi enti, presidente di un consorzio turistico per la Valle Brembana, ho creato il GAL e Visit Brembo, l’associazionismo in ANCI mi ha sempre coinvolto, è stata la mia vita per 25 anni”.
Lo sforzo per il territorio è tangibile: “La Green House di Zogno è stata forse l’idea che precorso maggiormente i tempi, il primo esempio in Italia di edificio a impatto zero, la green economy a livello amministrativo mi ha sempre coinvolto, come il tema dell’energia rinnovabile. Si tratta di una tematica importante anche adesso e l’esempio si è diffuso in Provincia. Nonostante i tagli al sociale cerchiamo di mantenere un buon andamento in Comunità Montana, ma il problema vero è sanitario”.
Ecco allora l’impegno che Mazzoleni si assume in quanto candidato al Consiglio Regionale. “Purtroppo, in questi anni non ci sono stati investimenti per i servizi dell’Ospedale di San Giovanni Bianco, bisogna sempre lottare per mantenere aperti i servizi, la mia azione sarà soprattutto per l’ospedale, ma non solo. Altro problema sono le infrastrutture, fisiche e digitali. Per le prime, siamo riusciti a completare la variante di Zogno, soprattutto grazie alla Regione, ma sono scoperte altre aree, la Tangenziale Sud Paladina-Sedrina, ma anche la strada che sale in Valle Serina, o quella da Brembilla a Peghera. È incredibile che Carona, Foppolo e San Simone siano servite così male, le strutture sono pericolose e nel 2023 non si può accettare”. Così come è inaccettabile la carenza di medici di base, per i quali occorre maggior coordinamento a livello Nazionale.
“Il problema è che hanno troppe incombenze e sono troppo pochi, per averne di più serve programmazione a lungo termine, occorrono 6 anni per formarli; il Ministero deve coordinare e il fatto che Fratelli d’Italia è al governo aiuta molto. Ovviamente non si può intervenire in un giorno e avere miglioramenti istantanei, anche il Presidente Meloni ha dichiarato di voler aprire il numero chiuso a Medicina, ma l’effetto si avrebbe tra sei anni, non ci sono soluzioni immediate ma occorre lavorare subito con i medici di base. Non bisogna imporre, ma costruire un percorso con loro”.
L’assistenza, prosegue Mazzoleni, deve poter riguardare tutti, soprattutto i più fragili e la Regione gioca un ruolo fondamentale: “Anche le case di riposo e l’assistenza domiciliare sono un tema, le RSA sono il luogo dove tanti dei nostri nonni passano l’ultima parte della loro vita. È un tema delicato – spiega – le fragilità hanno bisogno di attenzione, come i dipartimenti per le persone disabili, sono temi che vengono già proposti da anni: durante e dopo di noi riguarda la maggior parte delle nostre di famiglie, anche tante per la parte della disabilità, ma devono sentirsi assistite, non chiedere assistenza ma l’attenzione deve arrivare da noi”.
Una situazione complessa, che richiede interventi capillari e mirati. “La Lombardia in questo senso è un’eccellenza, ma non si fa mai abbastanza, quando si incontrano famiglie che non possono avere posti nei centri diurni si capisce che è un problema umano enorme. Dobbiamo fare in modo che non debbano chiedere, ma siamo noi che dobbiamo cercarli: le situazioni di difficoltà ci sono e non è giusto che in una Regione come la nostra non si riesca a prendersi cura di anziani e fragili, garantendo loro la giusta dignità”.
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