Viabilità e preservazione del territorio sono i due punti chiave delle osservazioni al PTCP (Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale) redatte dal presidente della Comunità Montana Valle Imagna Roberto Facchinetti e dal Consigliere della Provincia di Bergamo Demis Todeschini, in una missiva indirizzata alla Provincia.
Fra i diversi argomenti trattati, il focus si concentra da un lato sul collegamento est-ovest fra la nuova Villa d'Almè – Dalmine e l'area che comprende i Comuni di Almenno San Salvatore e Almenno San Bartolomeo, a cui si collega poi il resto della Valle Imagna. Dall'altro lato, Facchinetti chiede la riclassificazione della ex cava di Strozza, un tempo oggetto di un progetto per l'insediamento di una discarica e sotto sequestro dal 2015.
“Una particolare sottolineatura in ordine a quanto espresso merita il collegamento est-ovest tra la nuova Villa d’Almè Dalmine e la Briantea per il quale, riprendendo la programmazione più stringente e prescrittiva dell’attuale PTCP, oggi è previsto semplicemente un itinerario di scenario”, si legge nel documento inviato alla sede di via Tasso. Il collegamento, un ponte in realtà, era già presente nell'attuale PTCP della Provincia, ma è stato “declassato” in termini di progettazione. “L'osservazione mia e di Facchinetti – sottolinea Demis Todeschini – è sottolineare che quella è un'opera viabilistica importante, che permette di collegare meglio la Valle Imagna sia a Bergamo che a Milano”.
Un altro aspetto importante è in merito alla questione della ipotetica discarica nella ex cava di Strozza. Facendo esempio alla Rete Ecologica Provinciale, “si chiede che la Provincia prenda posizione per valutare concretamente il futuro della ex cava di Strozza, per la quale è stato presentato un progetto di realizzazione di rifiuti speciali non pericolosi per la quale è in corso e non si sa bene sino a quando un processo di Valutazione di Impatto Ambientale, prendendo quelle decisioni che a livello locale sono state prese e che anche la politica dell’Ente Provinciale ha più volte auspicato”.
La ex cava è stata protagonista, nel corso degli anni, anche di un'inchiesta: l'area doveva essere oggetto di un recupero ambientale, dopo 70 anni di escavazioni. Bonifica che, invece, non c'è mai stata e, anzi, furono scaricati rifiuti speciali per un totale di oltre 100 mila metri cubi di materiale di scavo provenienti dall'esterno e sei amministratori della ditta proprietaria finirono sotto indagine.
“Ad oggi, il Comune di Strozza ha riclassificato la zona ad area di destinazione verde – spiega Todeschini – La Provincia, invece, continua a considerare la ex cava un sito 'produttivo', mentre la nostra richiesta è quella di una riclassificazione anche da parte della Provincia stessa ad 'area verde'. Questo è ovviamente un passo importante al fine di contrastare il progetto di insediamento di una discarica in Valle Imagna”.