A volte, tutto ciò che serve per illuminare il buio della quarantena è una storia. E Giada Signorini, 31 anni di San Pellegrino Terme, scrittrice e animatrice (conosciuta come Lulu) ha deciso di adottare e fare sua questa filosofia: “Ti regalo una storia partendo dal tuo disegno” è il nome della sua iniziativa, in cui Giada regala le proprie storie attraverso la sua pagina di animazione per bimbi “Lulu Arte e Animazione”, partendo dai disegni realizzati dai più piccini – e non solo.
“Sono partita con le storie scritte per bambini e mi sono trovata presto a scriverne anche per adulti, come quella per l'allenatore di Asd Rugby Zogno Valle Brembana, Roberto Schipiani, che mi ha mandato un suo disegni – racconta Giada – Anche una mamma mi ha chiesto di ricordare il nonno del suo bimbo, una persona amata da molti in valle, con una storia e così e nata “Bati e l'orso buono”, che ora sta tra le stelle dell'Orsa Maggiore e Minore”.
Ogni storia, caratterizzata dalla semplicità e chiarezza dei suoi testi, porta con sé una morale per permettere a bambini e adulti di riflettere su svariati temi, che si accostano in parte a quelli ricorrenti. Nei disegni dei bambini non mancano certo alcuni desideri comuni, come il voler tornare a giocare all'aria aperta oppure a frequentare nuovamente l'asilo o la scuola. E così nascono favole che raccontano di giocattoli che si risvegliano, di famiglie colme d'amore e di temperatura “del buon umore”, misurata attraverso baci in fronte.
“I disegni possono servire come mezzo per lasciare andare emozioni, una cosa che serve un po' tutti in questo periodo – spiega Giada – Le sto scrivendo proprio per questo, perché so leggerli insieme alle emozioni che portano e trasformali in parole: in qualche modo riesco a scrivere la storia di cui hanno bisogno. Per scrivere la storia chiedo qualche indicazione sul disegno come il titolo o cosa stanno facendo i personaggi oppure se vogliono una mia interpretazione libera”.
La particolare iniziativa, partita un mese fa, ha riscontrato un gran successo. L'idea iniziale di Giada era quella di realizzare una raccolta di storie, devolvendo una parte del ricavato all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma visto il feedback positivo l'idea si è ampliata ed è ora in arrivo la prima raccolta di 30 storie dal titolo “Ti regalo una storia”, a breve disponibile su Amazon. La giovane scrittrice, inoltre, ha avviato una collaborazione con una web radio gratuita per bambini dove vengono lette le sue storie e con Elena Bonetti, amministratrice della pagina “Il Divano delle favole”.
“Quando racconto e scrivo queste storie sono “Lulu l'inventa storie” e uso lo stesso personaggio che uso anche per i laboratori di scrittura, con la me trasformata in personaggio cartoon – conclude Giada – A breve sarà attivo anche il mio canale YouTube, dal medesimo nome, per ascoltarle tramite video-animazioni come audio storie. Se qualcuno avesse bisogno di una storia, sarò felice di accontentarvi; le altre sono già pubblicate, sulla mia pagina Facebook ne posto una al giorno”.
Di seguito “TempoMeta”, la storia scritta per Roberto Schipiani, mister dell'Asd Rugby Zogno Valle Brembana.
C'era una volta un allenatore di Rugby che aveva un grande cuore. Per colpa di un malanno di stagione quell'anno, non si poteva giocare: sul campo nessun bambino e nessun pubblico a tifare. Avevano chiuso le porte: qualcuno avrebbe potuto pensare che si fosse chiuso anche il suo cuore, ma si era solo un po' fermato da quando era accaduto. Sentiva anche lui un battito diverso, doveva essere colpa del campo vuoto, ne era certo… Non proprio del campo, ma delle persone che lo riempivano quel campo, la sua squadra e tutto il resto. Il cuore si ferma solo per il troppo amore, che in questo caso qualcuno preferirebbe chiamare passione, forse in modo sbagliato, perché ancora non s'è capito che l'amore si può provare non solo per le persone, ma anche per un gioco. Tutto era fermo, come il ticchettio dell'orologio senza batteria così anche il cuore, privato di un amore. Questa meta da superare, era più difficile di qualsiasi partita giocata fin qui. Lui lo sapeva bene e intanto rifletteva: pensava a quante volte aveva detto ai suoi ragazzi che bisogna rialzarsi più forti di prima dopo una caduta e andare avanti, nonostante gli ostacoli, per arrivare alla meta. Ma la meta stavolta era sempre più lontana e la distanza non era il campo, né un cattivo gioco di squadra, ma il tempo. E allora per avanzare un poco e avvicinarsi sempre più alla meta, si attaccava ai ricordi felici e alle vittorie dei suoi ragazzi, stringendoli a sè come si fa con la palla per poi schiacciarla insieme e vincere attendendo quel giorno: solo così il suo cuore non si era mai fermato del tutto.