Una serata dedicata ai ricordi, ma anche un’occasione per verificare gli errori del passato ed interrogarsi su un presente che ancora mostra pesanti incognite. A poco più di cinquantanni dalla chiusura delle “Ferrovie delle Valli Bergamasche” si tiene, giovedì 4 gennaio, alle 20.45, nella Sala Polivalente di via Roma a Piazza Brembana l’incontro dal titolo “Le ferrovie perdute”, dedicato al volume omonimo edito da Equa editrice e realizzato negli ultimi mesi da Dino Oberti.
L’autore dialogherà con Ivano Sonzogni riguardo l’epopea della Ferrovia Valle Brembana. “Grande fu allora il disappunto – scrive l’autore nella premessa del volume – e il rimpianto nell’assistere, dopo la metà degli anni sessanta, alla soppressione e al conseguente smantellamento dei rotabili e degli impianti. Soltanto alcuni anni più tardi, affinchè non ne venisse meno il ricordo, iniziai la ricerca e la raccolta di immagini, documentazioni, testimonianze, oggetti e materiali appartenuti alle dismesse ferrovie”.
Il libro, patrocinato dall’Associazione Ferrovia Valle Brembana nata nel 2015, è dedicato ad Enrico Solza, ultimo capostazione delle Ferrovie delle Valli Bergamasche. La pubblicazione di Oberti, che viene presentata in collaborazione con Ivano Sonzogni, è una vera e propria miniera di dati, immagini, personaggi, aneddoti, colti con un certosino lavoro di ricerca ed una genuinità che in brevi didascalie e salaci commenti lascia trasparire il grande affetto dell’autore per quei tempi e quel “sogno” su rotaia.
Viene, per esempio, precisata la data in cui l’ultimo treno risalì la Valle Brembana, da molti ritenuta il 17 marzo 1966. “In realtà la data esatta va posticipata di un paio di giorni, esattamente al 19 marzo. Questo mi confermava il signor Giacomo Gritti (assunto della stazione di Paladina Sombreno ndr) che in tale data, trovandosi a supplire il capo stazione di Villa d’Almè, licenziò l’ultimo treno serale”. Non mancano le immagini del rogo con cui nel gennaio 1968 a San Giovanni Bianco furono distrutte le ultime carrozze della Ferrovia, chiudendo di fatto una storia iniziata nel 1906. Una storia che oggi tutti rimpiangono, alle prese con la triste vicenda del tunnel di Zogno ed il traffico insostenibile lungo la valle. Un rimpianto che Oberti condensa in una fotografia che raffigura un autoarticolato intento a trainare in Valle un container ferroviario. Lapidaria a corredo la citazione letteraria di Ulema Omar: “Dovrà pur venire il giorno in cui gli uomini, ad espiazione della loro stoltezza, attraverseranno il deserto recando in groppa i cammelli”. Più o meno ciò che fanno, ad ogni ora del giorno e della notte, decine di tir.
(Immagine in evidenza: il treno della Valle Brembana sul viadotto di Lenna)