Festività, i bergamaschi spenderanno 140 milioni tra regali e ristorante

Festività, 140 milioni di euro tra regali sotto l’albero e ristoranti in Bergamasca: Vigilia e Santo Stefano valgono oltre 14 milioni. Tra cenone e party di San Silvestro si superano i 10 milioni.
19 Dicembre 2024

Scatta ufficialmente il conto alla rovescia per i regali da scartare sotto l’albero e si affrettano le corse – spesso in coda con il traffico in tilt – in cerca degli ultimi doni. Confcommercio Bergamo stima un budget di 220 euro per le strenne natalizie, dato superiore a quello dello scorso anno, quando era 174 euro, sotto la media italiana, e quest’anno superiore a quella nazionale (207 euro, con una crescita rispetto al 2023, con 186 euro e rispetto ai 157 euro del 2022).

La stima di spesa complessiva- dato Confcommercio Bergamo su Elaborazione dato Istat- è di 116 milioni di euro per lo shopping natalizio dei regali. Tra i doni più gettonati si confermano i prodotti enogastronomici, i giocattoli, i libri, l’abbigliamento e gli articoli per la bellezza. Lo shopping natalizio riflette abitudini sempre più multicanale: il 62,6% degli intervistati sceglie di combinare negozi fisici e online, mentre il 27,5% si affida esclusivamente ai punti vendita tradizionali.

La tendenza che si sta affermando sempre di più anche nel nostro territorio è il fenomeno dei regali acquistati on line, grazie anche all’allungamento del periodo riservato alla ricerca dei regali. Se la maggioranza compra almeno uno o più prodotti sul web, resta alta la quota che si concentra nel commercio tradizionale: “I negozi non perdono il loro appeal, ma anzi contribuiscono a rendere più gratificante l’esperienza di acquisto specialmente di un dono, da vedere e toccare con mano, da presentare confezionato al meglio, oltre a rendere più agevole eventuali cambi” sottolinea il direttore Confcommercio Bergamo Oscar Fusini. Cambiano anche le idee regalo: “In questi ultimi anni, accanto alla posizione privilegiata dei giocattoli irrinunciabili per fare felici i più piccoli, prendono quota i prodotti alimentari e per la cura della persona mentre- pur recuperando qualcosa nell’ultimo anno- hanno ormai perso la leadership storica i prodotti di abbigliamento, oltre a hi-tech e tecnologia. In calo libri ed ’e-book, mentre crescono carte regalo e voucher che lasciano libertà di scelta a chi li riceve. Tra i voucher crescono quelli esperienziali, da pranzi e cene nel ristorante preferito a buoni per spa o trattamenti”. Il periodo riservato alla ricerca dei regali si è allungato a tutto il mese di novembre. Anche a Bergamo c’è chi sfrutta il Black Friday alla ricerca dell’offerta. Cresce la quota di chi prevede di spendere oltre 300 euro.

Non solo doni sotto l’albero. Gli italiani, durante le festività natalizie spenderanno anche per pranzi, addobbi ed eventi: il 73,4% in prevalenza per cibi e bevande, il 10,9% per gli accessori per le feste, e poi per le decorazioni o per partecipare ad eventi e intrattenimenti. Il 71,9% dichiara che rinnoverà gli addobbi natalizi della propria abitazione. Tra coloro che pianificano di farlo, si prevede una spesa media di circa 47 euro. Durante questo Natale, il 63,2% degli italiani dichiara di voler donare e impegnarsi in attività di beneficenza, dai regali solidali al supporto di associazioni e progetti di valore.

A Bergamo non si rinuncia al ristorante: festività da quasi 25 milioni di euro

I brindisi delle feste natalizie saranno per molti bergamaschi- quasi 270mila– ai tavoli dei ristoranti in città e provincia. E quasi 150mila festeggeranno la fine del 2024 nei locali (149.067). Mai come quest’anno le prenotazioni per il classico pranzo si sono chiuse in anticipo: c’è chi ha riempito il locale a ottobre, molti a novembre, altri a inizio dicembre. C’è ancora nei locali di città e provincia qualche tavolo, ma si confida nel tutto esaurito. La sensazione è che prevalga la voglia di godersi in spensieratezza le feste senza mettersi ai fornelli, studiare la mise en place e allestire casa, rispetto ai programmi di spending review in atto ormai in ogni famiglia di questi tempi.

Anche la sera della Vigilia, tradizione poco sentita a Bergamo, si sta facendo strada: si prevedono più di 46mila clienti per un valore di oltre 2milioni di euro. E il pranzo di Santo Stefano diventa sempre più occasione per un “Natale bis” con festeggiamenti in differita, con amici o altri parenti. E se c’è chi ha quasi chiuso le prenotazioni per Capodanno, la maggior parte aspetta come ogni anno il 26-27 per conferme e nuove prenotazioni (di fatto si inizia a pensare al veglione dopo Natale). Per i menù delle feste la spesa media richiesta (vini esclusi) va dai 50 a 150 euro in media. Confcommercio Bergamo stima per le festività complessivamente quasi 25 milioni di euro (24.864.451 euro). Tra pranzo di Natale e Santo Stefano si siederanno ai tavoli quasi 170mila bergamaschi per una stima di spesa di oltre 10 milioni (10.446.078 euro). La Vigilia di Natale vale 2.087.613 euro, la cena del 25 e del 26 dicembre porta complessivamente altrettanti 2 milioni di euro (2.083.395).

Quanto alle tendenze, la tradizione vince in menù, come l’alternanza tra specialità di mare e di terra: tortellini e cappelletti, capponi ruspanti, crostacei, funghi. Non si rinuncia a panettone artigianale e a torroni e altre specialità. Per i cocktail bar e i locali serali serve ancora qualche giorno per tirare le somme per i brindisi nell’ultima notte dell’anno, ma la sensazione è buona. Si chiude con le festività di dicembre un anno di grande lavoro per i locali bergamaschi. Anche il segmento business ribadisce la sua importanza e centralità. Le cene aziendali tornano a regime. Sempre più frequenti, specialmente nei locali più blasonati, tavoli con spesa molto elevata: bottiglie di vino e distillati importanti, tartufo e altri prodotti gourmet. La sensazione è che si stia sempre più allargando la forbice tra chi rinuncia o quasi al ristorante, anche se prima d’oggi li ha sempre frequentati, e chi non bada a spese e anzi, forse esce anche con più frequenza di prima. In grande crescita voucher per cene gourmet, idea regalo particolarmente gradita e apprezzata. Chi li sceglie seleziona con cura menù e vini in abbinamento, nel locale che sa essere tra i preferiti dei beneficiari.

I dati della ricerca Confcommercio Imprese per l’Italia

Il regalo degli italiani

Tra le tipologie di articoli si regaleranno soprattutto prodotti enogastronomici (81,3%), giocattoli (58,5%), libri e e-book 52,0%, prodotti per la cura della persona (50,2%), capi di abbigliamento (51,4%), con un trend in aumento rispetto al 2023. Tra i regali acquistati online, prevalgono le carte regalo (45,6%), film e musica digitale (22,6%) gli abbonamenti streaming (22,1%).

La spesa per i regali

Il 79,9% farà regali, in aumento rispetto al 73,2% del 2023. Saranno soprattutto le donne 80,9%, il nord ovest 81,5%, le persone dai 51 ai 64 anni 85,7% e quelli più giovani dai 18 ai 30 anni 83,2% a stare sopra la media. La spesa per i regali sarà per il 55% degli italiani compresa tra 100 e 300 euro, per il 32% sotto i 100 euro, per il 7% tra 300 e 500 euro, per il 4% tra 500 e 1000 euro, per il 2% oltre 1.000 euro.

I canali di acquisto

Il 62,6% combina acquisti online e tradizionali, ma il 27,5% fa solo acquisti tradizionali. Il 9,9% acquista solo online.

Il periodo di acquisto

In linea con lo scorso anno le prime due settimane di dicembre si confermano il periodo dove si concentrano i maggiori acquisti di regali di Natale (46,4%). Il 34,4% ha scelto di fare acquisti già dalla seconda metà di novembre, approfittando anche del Black Friday. Non mancano gli irriducibili dell’ultimo minuto: il 19,2% farà acquisti questo week-end e all’inizio della prossima settimana.

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