Un artista poliedrico. Questo è senza dubbio l’aggettivo che meglio descrive Matteo “Teo” Carminati, valdimagnino di Locatello classe 1989, con diversi anni di esperienza nel mondo della musica e dello spettacolo. Il 29 aprile un nuovo, importante passo per la sua già significativa carriera artistica: l’uscita del suo primo singolo “Parto da me” che sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali (Spotfy, Apple Music, YouTube, Amazon Music, Deezer e tante altre). Il concerto di presentazione del brano si terrà mercoledì 1 giugno presso l’Oratorio San Giovanni Bosco di Osio Sotto.
“Quando fai cover è tutto bello ma stai facendo delle copie, non stai dicendo nulla di tuo”, spiega Teo raccontando il percorso che sta dietro a questo singolo. “Ho sentito l’esigenza di voler dire cose mie, di voler comunicare quello che ho dentro. Lo scorso anno sarei dovuto partire per l’Australia: sarebbe stata una ri-partenza sia a livello umano sia a livello professionale. Avevo deciso di scrivere una lettera, per me, per la musica, per un pubblico ideale, a cui ho affidato le mie riflessioni, quasi fosse la fotografia di ciò che sentivo in quel momento. In questa lettera ho raccontato di cose che ho imparato e che ho capito, di quelle che ancora sono poco chiare, delle paure, dei mille dubbi, ma sempre mantenendo quella grinta e solarità che mi contraddistingue: la verità è che, talvolta, bisogna avere il coraggio di cambiare le cose, di buttarsi, anche se non si conoscono a pieno i rischi e le conseguenze, perché comunque ogni cambiamento porta sempre con sé risvolti positivi, basta credere in sé stessi”.
E da questa lettera è nato il testo di “Parto da me”. Parole dalla fortissima carica emotiva che vogliono ora diventare anche un messaggio forte e pieno di vita da lanciare a tutti. “Bisogna cercare sempre di migliorarsi, di non arrendersi, di credere in sé stessi e nella vita – spiega Teo -. Vorrei comunicare un messaggio di luce, di coraggio e di cambiamento, partendo da quello che si è e da quello che si ha, nel bene e nel male. Perché è soltanto accettando le sfide della vita che si impara, che si cresce e che quindi si diventa capaci, attraverso sé stessi, di arrivare agli altri. E quando ti accorgi che gli altri hanno tanto da offrirti, devi saperne cogliere ogni sfumatura”.
Chi è Matteo “Teo” Carminati
Matteo Carminati, originario di Locatello in Valle Imagna, è nato il 19 ottobre 1998. Ha cominciato ad occuparsi di musica da piccolo, cantando insieme alla sorella maggiore. Negli anni del liceo ha recitato la parte di protagonista nel musical Pinocchio: da lì esplode la sua passione. Entra nella compagnia “Teatro sì” di Città Alta, partecipa alla prova di ammissione per l’Accademia dello Spettacolo di Torino, la supera e da lì inizia un intenso percorso di formazione, sino al diploma.
Con l’Accademia ha recitato da coprotagonista nello spettacolo Musicanti di Brema, portato in tournée a Torino, a Verona e a Roma in Sala Nervi, davanti a Papa Francesco (trasmesso in diretta Sky). Tante le esperienze maturate in questi anni: nel 2019 ha svolto due stage di musical-theatre con David Ashley (attore del musical “Cats”) e proprio nel marzo 2022 ha svolto un workshop con Leonardo di Minno (attore del musical “Notre Dame de Paris”).
Nel corso del 2021 è stato protagonista dello spot pubblicitario per Motorola, produzione Mediaset, con riprese di Beppe Gallo, e da coprotagonista nel film “Non poteva andare meglio” (regia di Tomaso Pirotta). Con la sua band ha fatto decine di serate presso piazze, oratori e locali: nel 2018, al teatro Gavazzeni di Seriate, ha fatto da apertura al concerto della Tribute band dei Modà, che quella sera ospitava proprio i Modà. Sempre nel 2021, nel mese di novembre, ha partecipato ad Area Sanremo.
Teo è partito da solo, ma ha saputo trovare la collaborazione di persone competenti e che hanno creduto nel suo progetto, dentro un cammino lungo e complesso come quello che l’ha portato a pubblicare il suo primo singolo. “Sono diventati per me una seconda famiglia perché in loro ho trovato quell’umiltà e quell’umanità che rende le persone speciali, oltre a grande professionalità: questo mi ha permesso di trasformare quello che avevo in testa in un progetto concreto in linea con le mie aspettative”, ricorda con affetto Matteo.