Una tragica scoperta quella avvenuta nella mattinata di ieri, domenica 28 febbraio, lungo la SP29bis al confine fra Camerata Cornello e San Giovanni Bianco: un passante in zona, notando che il muretto a secco a contenimento della strada era stato abbattuto, si è sporto per verificare l'accaduto. In fondo alla scarpata, capovolta, ha notato un'auto dentro alla quale è stato ritrovato il corpo esanime di Giuseppe Belotti, 55enne residente a Camerata Cornello.
L'uomo mancava da casa – dove vive con moglie e figlio – dalla sera precedente, sabato 27 febbraio. Uscito alle 20, il suo ritorno era atteso per le 23 quando la moglie, preoccupata per non averlo visto rincasare, aveva effettuato delle telefonate per capire dove potesse trovarsi il marito, senza però successo. In mattinata, poi, la tragica scoperta.
In seguito all'allarme dato del passante, sono giunti sul posto i mezzi e gli equipaggi del 118, insieme alla centrale dei Vigili del Fuoco di Bergamo. Sul luogo dell'incidente anche l'automedica dall'Ospedale di San Giovanni Bianco, l'ambulanza della Croce Rossa di San Pellegrino (di stanza a Lenna), i Vigili del Fuoco del distaccamento di Zogno insieme ai nuclei speleo-alpino-fluviale e di soccorso acquatico, oltre che personale qualificato alla guida della gru e i carabinieri della stazione di Piazza Brembana.
Non è ancora chiara la dinamica dell'incidente, né è possibile risalire a che ora sia avvenuto. Sembra che l'uomo stesse viaggiando a bordo della sua Volkswagen Golf in direzione di casa quando all'altezza della curva che porta a Camerata abbia perso il controllo del mezzo, forse per un malore. L'auto ha fatto un volo di 15 metri atterrando, capovolta, nel fiume. Nessuno avrebbe assistito all'incidente.
Durante le operazioni di recupero del 55enne, la strada provinciale 29bis è rimasta chiusa al traffico per circa due ore. Giuseppe Belotti, che lavorava come operaio alla Sanpellegrino, lascia la moglie e un figlio. I funerali saranno celebrati martedì 2 marzo nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Bianco.
(Fonte: L'Eco di Bergamo)