La BGY Airport Granfondo (ex Gimondi) è un evento decisamente divisivo nelle nostre valli: un momento di gioia per gli appassionati della bicicletta (e non solo) e, invece, per altri si può trasformare in una domenica “complicata” a causa delle limitazioni al traffico. Due lettori hanno inviato in redazione una lettera che racconta la loro esperienza. Eccola di seguito.
È domenica, giorno di festa, e prende vita la la BGY Airport Granfondo (ex Felice Gimondi)! Appuntamento annuale della famosa gara ciclistica che spesso si trasforma, per gli abitanti della Valle Imagna, in una “fatica domenicale”.
La gara è importante ed è disputata proprio sulle nostre strade e questo è un dato assodato; il reale problema non è mai se fare o non fare una manifestazione, ma “come si fa questa manifestazione”. Il traffico, dai segnali che vengono apposti durante la settimana che precede la gara, sarà “difficoltoso“ e prevede una fascia oraria larghissima che va dalle 10:45 alle 14:45. È chiaro che, per tutti coloro che devono muoversi attraverso quelle strade che sono le uniche di accesso alla porzione dell’alta Valle, si prospetterà una giornata davvero difficile.
Organizzare un evento come questo non è sicuramente semplice, ma se non si utilizzano principi organizzativi efficaci lo si trasforma in un sicuro motivo di malcontento. Risalire alle 12:30 verso Sant’Omobono diventa davvero complicato: transenne, limitazioni, palette che sventolano a destra ed a sinistra, addetti all’ordine del traffico che non hanno ben chiaro come comportarsi: alcuni comprensivi ed orientati alle soluzioni per gli automobilisti che si sono trovati in quella condizione di difficoltà, altri arcigni e despoti che non vedono l’ora di imporre un divieto ed una limitazione dimenticandosi che sono cittadini esattamente come quelli che stanno vivendo gli impedimenti nel ritornare a casa a causa dell’evento ciclistico.
Alcuni esempi: a fronte di una signora che doveva coprire pochi metri per far la spesa urlare “la spesa la farà domani’ o ancora, verso un auto che provava a procedere (del resto qualche coraggioso ha proceduto sfidando l’anatema “lo fa a suo rischio e pericolo”) intimare l’arresto con “Fermati lì, fermati lì e guai a te”. Limitare individui ed obbligarli a fermarsi nell’attesa della discesa dei ciclisti quando, a causa della scarsa organizzazione, non sanno neppure loro dove e quando stanno transitando i ciclisti stessi, ma anzi minacciando multe (esercizio sanzionatorio non di loro competenza) e recitando, come un disco rotto, che “fino alle 14:45 non sarà possibile il transito”, non è opportuno.
Ironia della sorte, dopo 20 minuti di sosta obbligata a partire dalle 12.25 durante la quale sono state esercitate le minacce sopracitate, transita l’autovettura che, con bandiere arancio e cartello cubitale sul tettuccio del veicolo, recita “fine della corsa“…sono le 12:45. Nasce quindi spontanea una domanda: a cosa può essere utile un atteggiamento così aggressivo quando, a distanza di 20 minuti, transita la vettura che dichiara la fine della manifestazione? Far circolare l’informazione, attraverso le radioline che spiccano dal petto di questi addetti, della collocazione di questa vettura permetterebbe ad ogni “vigile del traffico” di preventivare un tempo di attesa che porterebbe ogni automobilista a farsi una ragione dell’attesa stessa, conoscere la collocazione sul percorso della vettura che sancisce la fine della manifestazione è un elemento chiave a livello organizzativo che, ahimè, nella mente degli organizzatori, che ormai da anni raccolgono le ire e le lamentele dei cittadini in transito, ancora non trova posto.
Tutto può essere fatto “cum grano salis”, rendendo gli eventi sostenibili per le Amministrazioni comunali, praticabili per gli organizzatori e lo sport, attuabili per i cittadini; la Valle ospita gare di Rally e tappe del giro d’Italia, ma senza creare questi disagi e soprattutto questi siparietti tragicomici. Una nota a margine: ma tutta questa aggressività, tutto questo potere esercitato su altri solo perché si possiede una pettorina o un fischietto non dovrebbe portare una riflessione accurata? Da dove arriva questa frustrazione, perché viene permesso liberamente di sfogarla su terzi? Ma davvero non ci siamo portati a casa nessun insegnamento appreso durante la pandemia? Vogliamo davvero fare la fine della ‘rana bollita’ della celebre storiella, ovvero lasciare che tutto accada e accorgersene quando è ormai troppo tardi? Be’ noi non ci stiamo e ci avvaliamo delle parola per esprimere un pensiero critico nei confronti dell’ennesima domenica rovinata dalla ex Felice Gimondi.
Marianna Berizzi e Carlo Plaino
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si tratta di una manifestazione amatoriale che ha bloccato per ore la circolazione della valle. dopo anni di disagio, davvero non ci sono modi per ridurre il disagio ai cittadini? fosse pure un percorso meno invadente? meno comuni interessati?
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Proprio perché sei già al corrente che il 21 maggio e l’11 giugno ci saranno altre due manifestazioni ciclistiche organizzati prima.
Erano 15 giorni che c’erano cartelli da tutte le parti con gli orari di chiusura strade.
Sapendo che le strade erano chiuse, alla Comunione di tuo nipote potevi andarci mezz’ora prima.
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Io domenica devo andare a prendere un aereo a Malpensa per lavoro , la cosa semplice che faccio è partire prima delle chiusure della strada. Non è difficile da capire. Rispetto per tutti.
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SONO D”ACCORDO NON SI PUO’TENERE IN OSTAGGIO UNA VALLE PER MANCANZA DI ORGANIZZAZIONE,OLTRE LA BICI CI SONO IMPEGNI PIU’IMPORTANTI CHE NON SI FERMANO PERCHE E’DOMENICA,UNA STRADA X ANDARE E VENIRE DEVE ESSERE LASCIATA LIBERA.
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Bella risposta 👍
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Classico atteggiamento da automobilista autocentrico, esiste solo l’auto per alcuni
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Perfetta risposta
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Mi sembra che l’articolo, nonostante nell’incipit si parli dei due estremi, sia visto unicamente dalla parte degli automobilisti.
Essere meno intransigenti, come detto nell’articolo, cosa vuol dire? Fare passare delle autovetture mentre si sta svolgendo una gara in velocità e con la certezza di avere strada libera, quindi mettere a repentaglio la loro sicurezza se non addirittura la loro vita, come già successo.
Quindi l’intransigenza è invece d’uopo in queste situazioni -
Da partecipante ho visto anche tanta gente a bordo strada ad applaudire e molti bambini in festa che pensassero che fossimo dei ciclisti professionisti!
Il loro sorriso e incitamento mi ha riempito il cuore….grazie!
Io ho conosciuto le vostre stupende valli grazie alla Granfondo Felice Gimondi,ci torno quindi spesso in allenamento ma anche con la famiglia portando turismo.
Investite un giorno di “disagio” per poi sfruttare il ritorno economico di noi ciclisti! -
Classico articolo scritto da chi non sa di cosa parla. La maleducazione di qualche addetto (tutti volontari non pagati) è sicuramente da condannare. Ma ricordate che chi deve fare rispettare le regole non può MAI essere flessibile, perché la flessibilità per uno può trasformarsi in un bel frontale con morto incluso. E il fatto che le manifestazioni amatoriali non si concludano con la macchina del “fine gara” è ben noto… Al giro d’Italia sono in 200 professionisti, non in 3000 amatori di livello eterogeneo. Davvero vi lamentate di una tra le poche manifestazioni che davvero mostra Bergamo e provincia a italiani e stranieri per 15 minuti di attesa in auto?
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Siamo alle solite manca la competenza anche nelle piccole cose. La pettorina da un potere…….
Un ciclista appassionato che si diverte sulle due ruote grazie Enrico -
Quando sono i ciclisti ad essere insultati e che subiscono attentati all propria vita, va bene?
Quando è periodo di vacanze e devi partire 10 minuti prima al lavoro perché ci sono i milanesi che vanno a 30 kmh e se provi a superare accelerano, va bene?
Quando fanno notti bianche che bloccano vie del paese per tutta la notte con casino, cani che abbaiano ed escrementi ovunque, va bene?
Se i volontari hanno risposto male, sicuramente i “signori” avranno come al solito preteso ckn arroganza il diritto di passare: perché anche davanti ad una ordinanza di chiusura strada, gli automobilisti hanno il diritto di trattare i ciclisti peggio che animali (se fossimo cani saremmo trattati con rispetto, essendo essere umani se crepiamo non interessa a nessuno)
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Concordo con chi si é lamentato per la Granfondobgy.Ricordo che la libertà é per tutti. Domenica 14 maggio,ho perso mezza comunione di mio nipote, perché fino alle ore 10,non ho potuto muovermi di casa. Praticamente sono rimasta prigioniera in casa ,per l’egoismo di certa gente.Chi é appassionato di gare,vada a farle in percorsi dove non ci sono abitazioni,di modo che ognuno é libero di muoversi..,,….Grandondobgy fortunatamente terminata.Domenica 21 maggio e 11 giugno,ancora strade chiuse. É ora di finirla ,basta rompere le scatole
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Perché non parliamo del danno economico che gli operatori della ristorazione ed accoglienza in generale hanno subito e subiranno col giro d’italia i vari rally ecc.?
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Caro valdimagnino l hai detta giusta: la valle ospita qualsiasi evente: come mai non vi lamentate mai quando a bloccare le strade ( e per piu tempo e senza poter sgarrare) sono auto da corsa? Forse perche siete rimasti degli sboroni modificati? Ricordati che non sei proprietario delle strade pubbliche ma al massimo di casa tua