Grazie di tutto, per Don Ale in Alta Valle è tempo di saluti

Le comunità parrocchiali di San Martino Oltre la Goggia (che unisce Lenna e Piazza Brembana), S.Michele a Valnegra e S.Mattia a Moio de’ Calvi si apprestano a salutare il parroco don Alessandro Beghini.
16 Settembre 2019

La gioia di condividere gli auspici di un nuovo percorso, ma anche la commozione di riavvolgere il nastro di dodici anni davvero importanti. Le comunità parrocchiali di San Martino Oltre la Goggia (che unisce Lenna e Piazza Brembana), S.Michele a Valnegra e S.Mattia a Moio de’ Calvi si apprestano a salutare il parroco don Alessandro Beghini, che lascia l’Alta Valle Brembana dopo 12 anni di servizio pastorale appassionato. Qua la nostra intervista.

Don Alessandro sarà parroco a Villongo, dove in unico Comune alle soglie della provincia di Brescia guiderà le parrocchie di S.Alessandro e S.Filastro. Le comunità brembane si sono unite per un unico abbraccio di saluto, in programma domenica 22 settembre. Alle 17.30 nella chiesa di S.Martino a Piazza Brembana verrà celebrata la messa, seguita alle 19 da un rinfresco condiviso. Alle 20.30 la festa si trasferirà nel teatro parrocchiale (ristrutturato in questi anni grazie anche all’impegno di don Ale), dove la compagnia locale Ventiseinovantanove (nata in Vicariato vent’anni fa) proporrà lo spettacolo teatrale “PIETRE E CONCHIGLIE”.

Domenica 15 settembre c’è stato un piccolo prologo a Moio de’ Calvi, dove al termine dell’ultima messa celebrata da don Ale nella parrocchiale, i fedeli gli hanno donato un segno di riconoscenza. “Sei stato il nostro parroco – ha spiegato Luisa Colombelli a nome della comunità in un breve ma intenso saluto – uomo e sacerdote vicino alle nostre
vite. Prete in bicicletta, che non ha paura della fatica e percorre strade e sentieri con coraggio e ottimismo. Un ottimismo che ci hai trasmesso, invitandoci a guardare il buono di ogni cosa, a cercare il dialogo, a non smettere di sorridere. Le tue omelie ogni domenica ci hanno provocato. Ci hai scosso, mentre eravamo seduti sulle nostre certezze, sulle nostre sicurezze, invitandoci a lasciarci interpellare dalle domande, a non dare per scontata la nostra fede personale e quella della comunità. Quando sei arrivato nella nostra parrocchia sei stato accolto da una
comunità che in questi anni ha dovuto salutare tante persone care. Ti ringraziamo per la vicinanza che hai offerto alle nostre famiglie nel tempo della malattia o nel dolore per una morte improvvisa. Abbiamo condiviso tanti momenti: il caffè al bar del martedì, le feste, le gite, le chiacchiere sul sagrato. Sono piccoli momenti che portiamo nel cuore con
piacere. Ti siamo riconoscenti per averci insegnato, senza stancarti, a guardare oltre il nostro naso, a lavorare insieme alle altre comunità, a crescere in umanità. Il regalo più grande è stato l'aver celebrato tante volte in mezzo a noi, portandoci al centro della nostra fede, ad assumere lo stile di Gesù che offre la vita per i suoi amici. Il regalo che noi oggi vogliamo consegnarti (una tovaglia ricamata con una citazione tratta da Il Pescatore di Fabrizio De André ndr) rappresenta un piccolo segno di quel ritrovarsi attorno alla mensa, condividendo il pane e il vino. Chiediamo al Signore di benedire la tua vita in questo suo nuovo orizzonte, perché tu possa continuare ad essere pane spezzato per i fratelli”.

E’ seguito un breve saluto da parte dell’Amministrazione Comunale, affidato a Paolo Agape, già sindaco di Moio dal 2014 al 2019. All’esterno della chiesa saluti e abbracci hanno coinvolto tutti i presenti, così come una foto di gruppo ricordo attorno ad un telo stampato con le immagini di scorci moiesi e della chiesa parrocchiale.

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