Testo scritto da Ligeia Vavassori e Fiamma Gritti della classe 5A dell’Istituto Superiore di San Pellegrino Terme, nell’ambito del progetto La Voce “Giovane” delle Valli.
Martedì 7 dicembre, al teatro dell’oratorio di San Pellegrino Terme, ospite lo scrittore Guido Marangoni per parlare di disabilità. Di fronte a lui le classi quinte dell’Istituto Superiore di San Pellegrino Terme.
Guido Marangoni, “ingegnere informatico con il sogno di fare l’attore, l’onore di insegnare e la fortuna di essere scrittore” è il papà di Anna, una ragazza con le sue fragilità e con un cromosoma in più. Anna è la 3° figlia, ed è una persona che ha una disabilità esplicita e che non si può nascondere ma è una persona, non la sua “malattia”. Non dobbiamo mai confondere le due cose persona con la sindrome di down.
Marangoni ha altre due figlie, Marta e Francesca, che hanno aiutato molto i genitori all’arrivo della sorella. Al momento in cui hanno saputo che aveva la sindrome di down non si sono spaventate perché già avevano avuto a che fare con questa situazione, dato che l’aveva una storica amica di famiglia. La conoscenza aiuta molto ad affrontare nei modi giusti queste esperienze.
L’atteggiamento dei genitori è sempre quello di proteggere. La disabilità esplicita porta spesso ad essere arroganti, perché i genitori sanno quello che va bene per Anna e non sempre ciò che viene messo a disposizione dei ragazzi con sindrome di down è coerente con le loro necessità. E’ importante dare gli strumenti giusti per permettere alle persone di crescere e di acquisire il proprio livello di autonomia. Adesso Anna ha 7 anni e ha iniziato le scuole elementari, è stato un percorso difficile in quanto è una nuova partenza con insegnanti e compagni nuove.
Tutti noi siamo fatti “di-versi perché siamo poesia” dice Marangoni, e ognuno racchiude in se elementi di fragilità e di forza, apparentemente due concetti opposti ma complementari, perché dietro il nostro essere fragili si nascondono persone, esseri umani unici e speciali e quindi forti. Bisognerebbe provare a parlare della disabilità con una persona che ne è affetta, cosi potremmo capire il suo punto di vista e non limitarci solo alle nostre conoscenze che spesso sono solo frutto di stereotipi o delle nostre paure.
Forse ha ragione Marangoni nel mettere in evidenza alcuni termini tipo: Leggerezza in quanto si può sempre guardare alla vita con leggerezza, non con superficialità o indifferenza ma con la capacità di osservare ed affrontare la vita senza renderla più complicata di quanto non sia già, con un sorriso. “La fragilità, se affrontata con “leggerezza”, è più semplice da gestire e ci fa scoprire anche la potenza e la forza che sta dietro ad essa”; Amore, quel sentimento che cerchiamo tutti, ma che spesso non troviamo o non riconosciamo o abbiamo paura che possa diventare sofferenza, magari perché una volta ci ha fatto soffrire; Persone, siamo tutti persone è ovvio, è banale, ed è anche se una cosa vera ma spesso ce ne dimentichiamo per cui una persona con una disabilità diventa la sua disabilità e quindi una ragazza non vedente diventa una cieca, una affetta da sindrome di down è automaticamente una ragazza down.
Ci sono due tipi di disabilità: le disabilità esplicite (quelle evidenti che riguardano il corpo) e le disabilità implicite (quelle non evidenti che possono riguardare il cuore/mente/anima) e che non sono meno invalidanti delle prime ma non le vediamo e per questo spesso le sottovalutiamo.
Inclusione è un concetto chiave per la nostra scuola, vengono sviluppate attività che guidano gli studenti a guardare oltre l’orizzonte, a far crescere competenze, collaborative che creino un clima positivo e di accettazione di sé stessi e degli altri, nonché competenze sociali, relazionali ed emotive, fondamentali per indirizzare gli studenti verso l’empatia e non l’odio o il razzismo e che non percepiscano qualsiasi diversità come elemento di discriminazione. L’Istituto Superiore di San Pellegrino è una scuola inclusiva e attenta a tutto ciò che è compreso in questa tematica: diversità fisica e non, ogni tipo di fragilità, bullismo, diversità di genere.
Siamo noi Studenti a gestire molti di questi progetti, a promuoverli sui social (facebook, instagram, twitter) ad organizzare eventi che abbiano l’inclusione al centro di ogni tematica. Sviluppiamo rapporti con Associazioni, Organizzazioni Istituzionali, personaggi importanti che ci aiutino a comprendere, ad abbattere stereotipi, a crescere, non solo come studenti o come professionisti, ma soprattutto come persone. La nostra scuola è differente o, forse, da oggi, è una scuola di-versi.