A rischio la torre campanaria della chiesa di San Piro, la più antica chiesa della Valle Imagna, risalente al XIV secolo, simbolo ecclesiastico dal grande valore culturale ed artistico per l’intera valle. “A Pasqua dello scorso anno ci siamo accorti che il tetto perdeva” afferma don Michele Lievore, parroco dell’Unita Pastorale di San Piro che comprende le parrocchie di Blello, Berbenno e Selino Alto.
Dopo una diagnosi strutturale, è stato scoperto che la torre campanaria (distante 50 metri dalla chiesa, alta circa 20 e posizionata sul confine con Sant’Omobono), le travi e tutto il sistema architettonico che sostiene le campane stanno cedendo. Il manto in piöde – si legge nella relazione tecnica a cura dello studio BS|A – presenta alcuni elementi sconnessi che consentono l’infiltrazione di acqua e altri che potrebbero cadere all’interno della cella campanaria. All’interno del campanile sono visibili segni di infiltrazione e formazione di patine biologiche verdastre, sia sugli elementi lignei che sul paramento lapideo interno. Le travi che compongono la struttura lignea presentano gravi fenomeni di marcescenza tali da pregiudicare la stabilità stessa della copertura. Anche alcuni listelli, che sono posti superiormente ai puntoni, presentano fenomeni di marcescenza e mancanze. Situazione simile anche per il castello campanario con vari fenomeni di marcescenza, fessurazioni, ossidazione di parti metalliche. Condizione migliore per la struttura muraria, anche se presenta alcune mancanze della malta di allettamento e un quadro fessurativo di limitata estensione, presente in particolare sul prospetto Sud/Ovest.
La chiesa di San Piro, di proprietà della parrocchia, risale a poco dopo l’anno mille, il campanile – precedentemente torre di avvistamento – si ritiene possa esserle antecedente, ed è considerata un elemento di notevole spessore culturale per via della presenza di alcuni pezzi d’arte particolarmente rilevanti. “Al suo interno è possibile trovare un affresco che ritrae San Pietro, San Paolo e la Maddalena, databile al 1.400 – spiega il sindaco di Berbenno Manuel Locatelli, appassionato d’arte – La collaborazione tra amministrazione comunale e parrocchia è di fondamentale importanza per il mantenimento delle sane fondamenta su cui poggia la nostra comunità, dobbiamo quindi collaborare per una raccolta fondi efficace. I fondi comunali non sono sufficienti ed, in aggiunta a ciò, il Comune ha spese prioritarie da sostenere”.
I lavori di ristrutturazione (con un primo intervento immediato di messa in sicurezza che prevede di puntellare il tetto onde evitare ulteriori cedimenti) costerebbero poco meno di 40.000 euro, che al momento però risultano ancora non pervenuti. La parrocchia, che ha già sostenuto circa 5.000 euro di spesa per la realizzazione del progetto di ristrutturazione, ha partecipato ai bandi delle fondazioni Cariplo e Comunità Bergamasca, senza però ottenere un riscontro positivo.
San Piro, situato a metà tra Sant’Omobono Terme, Corna Imagna e Berbenno non può richiedere neppure l’aiuto della curia di Bergamo, che per sua natura non può sovvenzionare in alcun modo il progetto. Una soluzione più concreta è proposta dal sindaco Locatelli: “Una somma simbolica sarà messa a disposizione al termine della San Piro Trail 2024” terza edizione dell’evento sportivo che valorizza le bellezze di Berbenno, tra cui proprio San Piro, e promosso da Berbenno Runners, società presieduta dallo stesso primo cittadino.
San Piro patrimonio di tutta la Valle Imagna, in particolar modo dei due Comuni limitrofi, Corna Imagna e Sant’Omobono Terme, quest’ultimo dichiaratosi pronto a dare un aiuto: “Attraverso fondi comunali non possiamo sovvenzionare i lavori di ristrutturazione – spiega il sindaco di Sant’Omobono Ivo Manzoni -, il Comune al momento non è in grado di appoggiare una spesa tanto elevata. Tuttavia, tramite la partecipazione ad un bando, potremo intervenire per aiutare la parrocchia di San Piro, a noi molto a cuore”.