Torna a far parlare di sé il misterioso (e ormai famoso) “Banksy” valdimagnino, con una nuova opera lungo il percorso vita in Valle Imagna, all'altezza del territorio di Locatello, verso la fine del tracciato. Anche questa volta, come la precedente dedicata alla “Bergamo che piange” in bella vista sotto la sede dell'Ufficio Turistico di Sant'Omobono, il murale mostra un chiaro riferimento all'attuale emergenza sanitaria in corso.
Posta sull'angolo del muro, un giovane vi si appoggia con la schiena: una mascherina chirurgica gli copre gran parte del volto, mentre con una mano stringe un mazzo di fiori.
Le gambe incrociate tradiscono una senso di attesa, forse della propria/o fidanzata/o che non vede da mesi. Il misterioso murale, infatti, è una fotografia precisa della realtà vissuta da moltissime coppie, che in quarantena non hanno potuto vedersi né incontrarsi se non attraverso uno schermo.
L'opera potrebbe quindi rappresentare quegli attimi prima di un incontro atteso da tempo, momenti colmi di gioia ma caratterizzati anche da un certo nervosismo. Un fidanzato che aspetta, in perfetta contrapposizione con il primo murale dell'artista valdimagnino che, invece, mostrava una coppia stretta fra un abbraccio e un bacio.
Ed è proprio primo murale che ha sancito la “celebrità” del misterioso autore – ancora non si sa chi si celi dietro alla sua arte – lo scorso gennaio. Quella prima opera riprendeva una delle più celebri e virali dipinte dal famoso writer su un muro della città di Padova, dal titolo “Chi ama non dorme”. Questa, però, pare essere l'unica ispirata ad un altro artista: sia la “Bergamo che piange” che il “Fidanzato in attesa” paiono, infatti, essere proprio farina del sacco di questo Banksy valdimagnino.