Il gruppo sanguigno influisce sulla gravità del Covid: il gruppo A quello più a rischio

C'è una correlazione fra Covid e gruppo sanguigno? Secondo uno studio di una rivista di medicina inglese, il proprio gruppo sanguigno può fare la differenza quando ci si ammala.
18 Giugno 2020

C'è una correlazione fra Covid e gruppo sanguigno? Secondo uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, un'importante rivista di medicina in lingua inglese, il proprio gruppo sanguigno può fare la differenza quando ci si ammala: pare infatti che al gruppo A è associato un rischio più alto di sviluppare l'infezione in forma grave, mentre al gruppo 0 è legato un pericolo più basso.

Nella ricerca che ha permesso di capire questa correlazione, ha avuto un ruolo fondamentale l'Università degli Studi di Milano-Bicocca che, in collaborazione con l'Asst di Monza, ha interpellato il proprio archivio “Storm” (acronimo di “Studio osservazionale sulla storia naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-CoV2”) dove sono raccolti dati clinici, diagnostici, terapeutici e campioni biologici dei pazienti contagiati e ricoverati presso gli ospedali San Gerardo di Monza e nel presidio di Desio.

“Storm”, coordinato da Paolo Bonfanti, professore associato di Malattie Infettive alla Bicocca, è ciò che ha basato l'importante studio che ha evidenziato il legame fra gruppi sanguigni e Covid dove a collaborare sono stati centri di ricerca clinica italiani e spagnoli con genetisti tedeschi e norvegesi. Nella ricerca sono state analizzate le sequenze geniche di 1.610 pazienti di Covid ricoverati in tre ospedali italiani e quattro spagnoli con insufficienza respiratoria, e di 2.205 persone sane che facevano parte del gruppo controllo.

I risultati emersi, appunto, evidenziano una “forte associazione tra gruppi sanguigni AB0 e la tendenza ad avere un quadro clinico più severo”. Al gruppo sanguigno 0 è associato un rischio più basso di sviluppare un'infezione grave, mentre che possiede il gruppo sanguigno A risulta essere a rischio più elevato. “Covid-19 – hanno sottolineato da Bicocca e San Gerardo – è un'infezione grave di cui ancora poco si conosce. Da qui l'importanza dei cosiddetti 'Genome Wide Association Study' (Gwas), studi genetici in cui viene analizzato tutto il genoma del numero più ampio possibile di persone affette da una particolare patologia per determinare se specifiche varianti genetiche si associno a sottogruppi particolari di pazienti, come ad esempio quelli con la malattia più aggressiva e progressiva”.

Riguardo alla differenza fra i gruppi sanguigni A e 0, gli esperti hanno fatto chiarezza: “Le ragioni alla base di questo differente profilo di rischio saranno da approfondire con studi dedicati – sottolineano gli autori italiani – ma i risultati dello studio pongono un tassello importante verso la comprensione dei meccanismi patogenetici di una malattia la cui complessità costituisce una delle sfide più importanti della medicina moderna”.

(Fonte: rainews.it)

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