Iscritto ad ADMO, 10 anni dopo Simone riceve la chiamata per provare a salvare una vita

Iscritto all'associazione per la donazione del midollo osseo da 10 anni, per la prima volta Simone Ruggeri fa la sua donazione.
14 Dicembre 2024

“Mi sono iscritto all’associazione ADMO, ovvero l’associazione per la donazione del midollo osseo, circa 10 anni fa. A novembre sono stato contattato dall’Ospedale di Bergamo perché il mio midollo osseo era compatibile con quello di un paziente la cui unica possibilità di sopravvivenza era, appunto, un trapianto di midollo: non ho esitato a procedere con la donazione”.

Questa l’incredibile avventura di Simone Ruggeri (in foto con la famiglia), presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Bergamo, residente con sua moglie e i suoi tre figli a Villa d’Almè. Già donatore di sangue e plasma in AVIS, una decina di anni fa è entrato in contatto con l’associazione ADMO al termine della Strabergamo, camminata non competitiva, nel gazebo allestito dai volontari: in quell’occasione, con un semplice prelievo di sangue, si è tipizzato per iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo.

“Era un’idea che maturavo ormai da tempo, quindi ho pensato “Perché no”. Sono donatore AVIS dall’età di 20 anni, quindi ero già familiare con questo mondo ed ero al corrente dell’importanza di donare midollo osseo. Effettuo il test, e quasi me ne dimentico fino a quando, a novembre, ricevo la chiamata per una compatibilità per la donazione di midollo osseo, con la concreta possibilità di aiutare una persona gravemente malata a guarire e continuare a vivere – ci racconta Simone – Un misto di emozioni in quel momento, ma ero convinto della mia scelta”.

“Mi sono prima confrontato con mia moglie e con le mie figlie, e tutti mi hanno appoggiato nell’intraprendere questo percorso. L’unica un po’ preoccupata mia madre ma, dopo averla rassicurata sulla sicurezza delle procedure, anche lei mi ha supportato. Inizialmente ero agitato, c’erano diversi esami da svolgere, ma il personale medico mi ha sempre rassicurato su tutto, e forse anche per questo ho gestito tutto nel migliore dei modi, accompagnato dai miei cari” spiega Simone. In un momento come questo, Simone ha compreso ancora di più quanto un semplice gesto possa significare davvero tanto per gli altri e come, in un momento, due vite possano inesorabilmente intrecciarsi.

Da qui è nato anche un video che ha poi messo sui social, volto alla sensibilizzazione di questo tema. La donazione, avvenuta mediante un semplice processo di aferesi, è avvenuta in poche ore e, anche se era stato consigliato riposo, Simone ha dimostrato la sua sempre presente determinazione e dopo pochi giorni ha presenziato agli esami di laurea, uno dei compiti legati al suo ruolo di presidente dell’Ordine dei fisioterapisti, e ha ripreso la sua attività lavorativa come fisioterapista.

Ha scelto poi di rimanere nel completo anonimato con la persona ricevente: “Un aiuto senza niente in cambio”, come lo ha definito Simone. “Vivo nella speranza che sempre più persone si avvicinino al mondo della donazione di midollo osseo poiché un semplice gesto, alla portata di tutti, può veramente salvare la vita a numerose persone”, dichiara infine.

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