Torna nelle contrade di Berbenno la Mascheràda de Berbèn. L’evento carnevalesco è un tuffo nella storia e nei costumi della Valle, un gruppo di teatro popolare che si rifà alla commedia dell’arte rivisitata in chiave orobica. La sua peculiarità è l’essere recitata interamente in dialetto bergamasco, da soli attori maschi che recitano a braccio su un canovaccio.
“Quest’anno si è arrivati alla 18esima edizione – spiega Carlo Musitelli, uno degli organizzatori –, non ci eravamo fermati nemmeno con il Covid. L’avevamo fatta in versione video e pubblicata su YouTube. Negli ultimi due anni, invece, siamo andati in scena come da tradizione”.
Ma cosa è la Mascheràda de Berbèn? “Una rappresentazione teatrale in lingua bergamasca nelle contrade che si rifà alla commedia dell’arte, senza quindi un copione ma un canovaccio, una storia de seguire. Le battute sono improvvisante, nascono alla prima prova e si sviluppano mano a mano che la mascherata viene messa in scena. Ogni serata avrà la stessa storia, ma le battute sono sempre diverse. Tanto è vero che la mascherata diventa pure più lunga dalla prima all’ultima rappresentazione, con gag nuove”, spiega Musitelli.
“Quest’anno il tema è piuttosto locale, ma non voglio rovinare la sorpresa a chi verrà alla mascherata. L’aspetto più bello è che ormai siamo diventati a tutti gli effetti una vera e propria tradizione in paese, essendo arrivati a quasi 20 anni. Le contrade che accolgono la mascherata preparano per attori e spettatori da mangiare e da bere, tutto finisce con musica e balli.
La maschere – conclude Musitelli – sono auto-prodotte, in cartapesta, con acqua farina e carta di giornale e un po’ di colore per dare anima alle maschere. Sono ancora le stesse utilizzate alle prime edizione, che ancora resistono. Tutto è ispirato alla nostra tradizione. Gli attori sono tutti di Berbenno, anche alcuni strumenti musicali del bandì sono stati realizzati in paese, come il baghèt, la Cornamusa bergamasca”.
Si parte questa sera, venerdì 17 febbraio, alle ore 20.30 in località Cà Passero. Domani, sabato 18 febbraio, ore 20.30 a Blello, domenica 19 a Cà Bafeno, lunedì 20 ore 20.30 a Piazzasco e martedì 21 ore 20.30 nella piazza della Chiesa, dopo la cena dei volontari dell’oratorio.