Affaticata ma vincente, l’Atalanta piega il Monza per 2 a 0 grazie ai cambi: Samardzic si inventa il vantaggio, la chiude Zappacosta. Proprio l’esterno è stato l’unico cambiamento nella formazione titolare: al suo posto Bellanova. Per il resto, nessun turnover dal primo minuto e spazio ancora al tridente Lookman-De Ketelaere-Retegui e alla difesa titolare: Kossounou recupera, ma va in panchina. Brianzoli orfani di Bondo, espulso contro il Venezia e rimpiazzato da Bianco a metacampo. Fuori anche Djuric, al suo posto è Maric a fare la prima punta, spalleggiato da Vignato e Dany Mota sulla trequarti.
La partita stenta a decollare: la Dea fa possesso, ma le manca la velocità in fase offensiva; il Monza si difende con ordine e chiude bene gli spazi, concedendosi qualche ripartenza. Ne scaturiscono pochissime emozioni, ci prova Retegui con un tiro da fuori che è una telefonata a Turati, poi lo stesso bomber viene anticipato da D’Ambrosio che chiude un ottimo cross di Bellanova dalla destra. Bianco scalda i guantoni a Carnesecchi con un destro violento e centrale dalla distanza, ma siamo già al 41’ e gli spazi ancora non si sono aperti.
L’impressione è che l’Atalanta sia un po’ stanca e fatichi contro i brianzoli ben disposti in campo senza essere rinunciatari: Gasperini prova anche ad invertire Lookman con De Ketelaere, senza tuttavia ottenere risultati apprezzabili.
Le mosse degli allenatori continuano ad inizio ripresa: fuori Maric per Djuric da un lato, De Ketelaere lascia il posto a Samardzic dall’altro. Questo si rivelerà il cambio vincente. È il Monza in verità a trovare la rete al 58’, con un cross di Vignato da limite e la sfera che rimbalza a terra per poi finire alle spalle di Carnesecchi, ma Piccinini fischia fallo di D’Ambrosio che spinge Ederson all’inizio dell’azione. L’Atalanta alza il baricentro ed entrano anche Cuadrado e Zaniolo.
Quest’ultimo è protagonista della prima rete orobica, con uno scatto in profondità premiato che lo porta fuori area sulla destra. Il 10 vede Retegui in area, che è bravo a manovrare per servire Samardzic sul dischetto: il serbo fa un paio di finte e fredda Turati con il mancino. Seconda rete per il numero 24 e Atalanta meritatamente in vantaggio a venti dalla fine. L’apporto dei subentrati non si ferma qui: lancio da dietro nello spazio per liberare Cuadrado, il colombiano entra in area ma ritarda troppo la conclusione con il destro, murata dal recupero di Kyriakopolous. La Dea legittima il proprio vantaggio all’87’, ancora con un’ottima sponda di Retegui a liberare Samardzic. Palla smistata sulla destra per Zappacosta, il quale rientra al limite sul destro e lo piazza sul palo lontano, palla che sbatte sulla base del legno e si insacca.
Grande gol del 77′ che chiude la partita, sul finale c’è tempo solo per un coast-to-coast di Zaniolo che poi serve in corsa Kossonou (entrato nel finale), l’ivoriano calcia sul primo palo ma Turati gli dice di no. Il fattore decisivo costituito dai subentrati mostra bene il lato diesel di questa Atalanta, sempre in partita ma sempre priva del guizzo decisivo. Guizzi portati da Zaniolo e Samardzic, bravi a prendere le redini del match, senza però dimenticare il lavoro di tutti, da De Ketelaere a Retegui a un Hien monumentale. Sofferenza che servirà da monito per la partita di domenica 5: alle 12.30 si gioca a Napoli contro la capolista azzurra, si preannuncia un’altra contesa tutta di cuore.