La forza e la sofferenza dell’agricoltura bergamasca negli occhi di Matteo Locatelli, il giovane imprenditore agricolo valdimagnino titolare dell’azienda Sant’Anna che con passione porta avanti diversi frutteti tra Sant’Omobono Terme, Valbrembo e Astino. In un video sui social il giovane agricoltore, evidentemente commosso, racconta il particolare momento di difficoltà del suo settore, messo in ginocchio da una siccità che non sembra avere fine.
“Questo è un video di sensibilizzazione agricola – spiega Matteo nel suo video -. Come molte di voi sapranno, l’agricoltura sta passando un momento delicato, la mancanza di neve e poi di acqua in primavera ha compromesso e sta compromettendo parecchie produzioni. La situazione non è positiva e le previsioni sono preoccupanti. Non è un video di allarme, ma di riflessione sulla situazione. Il cambiamento climatico sta prendendo evidenza.
Io faccio questo lavoro per passione e sono felice di rappresentare il pilastro primario della nostra società – prosegue Matteo -. Chi di voi mi conosce sa che farò di tutto per fare il mio lavoro e garantire di conseguenza le produzioni. Sono affranto, ma anche abbastanza felice di poter vivere questa esperienza che comunque ci sta portando a migliorare le nostre strategie di crescita”.
E in merito alle autoraccolte, da sempre marchio di fabbrica di Sant’Anna, per ora non c’è da preoccuparsi anche se la frutta, come le pesche – causa siccità – è più piccola: “Credo che sia vero che nella botte piccola ci sia il vino buono. L’unico aspetto positivo della siccità è che la disidratazione del prodotto porta ad un aumento della qualità del frutto in termini di sapore. Credo che sia sbagliato dare un prezzo per la dimensione e non per il sapore. Credo che ci sia una inversione di marcia e io sarò uno di quelli che porterà avanti la bontà del frutto”.
Ora siamo impegnati per salvare il salvabile. Queste piccole pesche che probabilmente andranno a seccare in piante non le perderò perché riuscirò a portarle in un vaso e farle conoscere a tutto il mondo. L’agricoltore difficilmente si arrenderà perché è connesso alla natura tramite il suo cuore, la sua passione, ha radici profonde”.