La liberazione, un evento che segnò l’Italia. Come la celebriamo nelle nostre valli?

Il 25 aprile del 1945 è la data che pose fine al regime fascista e all’occupazione nazista, portando una nuova atmosfera nel secondo dopoguerra in Italia.
24 Aprile 2023

Testo scritto da Pietro Bagnoli, Marco Durizzi e Andrea Gavazzeni dell’Istituto Turoldo di Zogno nell’ambito del progetto La Voce “Giovane” delle Valli.

Martedì 25 aprile, al settantottesimo anniversario del giorno della liberazione, si ricorda la fine del regime totalitario fascista e dell’occupazione nazista in Italia grazie all’intervento anglo-americano. La festa del 25 aprile è nota anche come anniversario della Resistenza, ovvero la festività dedicata anche ai valori e movimenti partigiani che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del Paese.

In Italia, infatti, durante la primavera del 1945, le truppe americane fecero breccia nella linea Gotica che si estendeva da La Spezia fino a Rimini. Le organizzazioni partigiane che si costituirono dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 per iniziativa di cittadini antifascisti iniziarono a emergere nello scenario bellico e presero il nome di Resistenza. L’azione fu coordinata dai Comitati di Liberazione Nazionali (CLN) che il 25 aprile, a Milano, conclusero vittoriosamente l’insurrezione nazionale. Questa data fu cruciale per la storia della nostra nazione in quanto la fine della dittatura fascista lasciò spazio a nuovi ideali come libertà e democrazia. Tali principi posero le basi per il referendum del 2 giugno 1946, volto a decidere la tipologia di ordinamento politico fra repubblica e monarchia, introducendo per la prima volta nella storia italiana il suffragio universale.

La festività fu proposta nello stesso 1946, quando i CLN fecero pressione sul presidente del consiglio De Gasperi, il quale presentò la questione a Umberto II, allora principe del Regno d’Italia, che con il decreto del 22 aprile 1946 la dichiarò festa nazionale. Tuttavia solo il 27 maggio 1949 essa fu istituzionalizzata come giorno festivo. Per l’occasione, ogni anno, le piazze d’Italia si riempiono di manifestazioni, viene reso omaggio alla memoria dei partigiani, le città diventano sede di cortei e lo stesso Presidente della Repubblica depone una corona di fiori all’Altare della Patria.

Nelle nostre valli, come viene celebrato il 25 aprile?

Per quanto riguarda il nostro territorio, questa ricorrenza viene festeggiata sia a Bergamo che in provincia. Inoltre, per sensibilizzare anche i più giovani nel loro ruolo di futuri cittadini e per non dimenticare, la stessa istituzione scolastica è solita organizzare progetti e attività con il fine di educare e trasmettere i valori di questa festa nazionale.

Anche in Valle Brembana, dunque, è coinvolta nelle celebrazioni, che interessano ogni paese nelle proprie tradizioni. Presso la località di San Pellegrino Terme, la festività si celebra il 25 aprile come “Giornata del voto e della resistenza al fascismo”. Viene ricordata la fine della Seconda Guerra Mondiale e la liberazione dell’Italia dal fascismo con una cerimonia religiosa che si tiene nella Chiesa dedicata alla Madonna di Caravaggio per ringraziare tutti coloro i quali sacrificarono la loro esistenza agli ideali di amor di Patria, di indipendenza, di libertà e democrazia; partecipano alla Santa Messa delle 20,30 le autorità e i rappresentanti delle Associazioni degli ex combattenti. Il santuario è da sempre la chiesa più cara agli abitanti di San Pellegrino Terme, i quali, nei momenti più difficili della loro storia, si sono rivolti con devozione a Maria per invocare protezione. Essa è celebre soprattutto per il voto che la popolazione fece alla Madonna durante la Seconda Guerra Mondiale, affinché San Pellegrino venisse risparmiata dai bombardamenti.

Tra il 9 e il 16 luglio del 1944 venne indetta una settimana di preghiera in cui i compaesani ogni sera si riunivano con devozione nel santuario. In una di queste occasioni il parroco Don Dossi pronunciò il voto insieme alla comunità di fedeli presenti: se la Vergine Santissima avesse risparmiato il paese dalle brutture della guerra, gli abitanti di San Pellegrino avrebbero indetto una festa annuale in suo onore per riconoscenza. Da allora il 26 maggio di ogni anno si celebra la festa della Madonna di Caravaggio, patrona del paese come il Vescovo e Martire San Pellegrino.

Nel paese di Zogno, invece, è consuetudine l’organizzazione di una parata presieduta dai rappresentanti comunali e dal corpo degli alpini locale. Il corteo celebrativo percorre le strade del paese e termina con un raduno presso il monumento ai caduti di Piazza 4 Novembre, dove il sindaco assistito dalle autorità e accompagnato dalla banda del paese ripone una corona d’alloro sul monumento.

Anche a Sant’Omobono Terme, in Valle Imagna, la giornata del 25 aprile si concentra principalmente sulla commemorazione di coloro che sono morti nella seconda guerra mondiale, quindi la gente di ogni frazione del paese (Selino Basso, Selino Alto, Mazzoleni, Cepino e Valsecca) si riunisce attorno al proprio monumento dei caduti e successivamente intona l’inno nazionale.

In conclusione, la festa della Liberazione divulga valori morali, come la libertà, che oggi sembrano scontati, ma che in realtà sono frutto di lotte che i nostri antenati hanno affrontato anche a discapito della propria vita. Dunque è nostro dovere di cittadini mantenere vivi questi principi e i ricordi che li accompagnano.

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