C’è forte preoccupazione tra gli albergatori bergamaschi per la recente introduzione o reintroduzione delle imposte di soggiorno in alcuni comuni del territorio.
La tassa torna di nuovo a Foppolo e San Pellegrino Terme, oltre che nella maggior parte dei paesi del Sebino (a eccezione di Riva di Solto e Castro), dove entrano per altro in vigore regolamenti e tariffe diversi. La nuova introduzione tocca il Comune di Selvino, tra le località più apprezzate del territorio (si va da 1 a 2,50 euro per i primi sette giorni di soggiorno).
“Il timore è che le Amministrazioni comunali possano ricorrere all’imposta di soggiorno per coprire le maggiori spese di energia e gas, motivazione che non dovrebbe costituirne certo il presupposto” commenta Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo.
“Preoccupa inoltre che i regolamenti presentino, come purtroppo accade in alcuni casi, condizioni di vantaggio per gli affitti brevi rispetto a hotel, affittacamere e b&b, ingenerando così una forma di concorrenza sleale, a vantaggio di redditi che non ricadono spesso né sul territorio, né sull’occupazione”.
Ascom Confcommercio Bergamo ha scritto nei giorni scorsi al Comune di Selvino, che prevede l’azzeramento della tassa per gli affitti brevi, chiedendo la revisione del regolamento, al fine di andare così a equiparare tutti gli ospiti delle diverse soluzioni di alloggio.
“Alla luce dei rincari che toccano le Amministrazioni locali, occorre che il governo ridisegni la politica dei trasferimenti – commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. Non è pensabile che i Comuni vengano lasciati soli a sostenere maggiori spese, scaricando sulla fiscalità locale i maggiori oneri sostenuti, come per le addizionali Irpef. Questi aumenti neutralizzano la riforma fiscale introdotta e gravano sulle tasche dei cittadini e dei turisti, già messe a dura prova”.