Ieri pomeriggio, 25 gennaio, La Valle Brembana su Rai 3, nel programma documentaristico “Geo” condotto dalla giornalista Sveva Sagramola e dal biologo e fotografo Emanuele Biggi. Più che indugiare sullo splendore naturalistico della vale, il documentario, a firma di Luigi Ceccarelli, si è focalizzato sulle persone, sulle storie di donne e uomini della valle, nove per l'esattezza: Anna, Mario, Rossana, Marco, Ivo, Riccardo, Giovanni, Marco e, infine, Bruno.
Il servizio si apre su Botta di Sedrina, dove si racconta la storia di Anna – per anni operaia in fabbrica – che acquista regolarmente fili di rame per tesserlo e realizzare così tappetini, tovaglie o altro, in base al momento. Ma non solo rame: dai sacchetti di plastica per imballaggio ottiene sottili strisce che, con cotone e lino, utilizza per creare altri oggetti, persino bracciali. Anna crea anche bellissime lampade con la colla di farina.
Poi il documentarista racconta la storia di Mario che, sia in estate che inverno, percorre la ciclabile dell valle alla ricerca di rami da intagliare, creando bastoni ogni volta diversi. E lo fa in movimento, camminando lungo il percorso della ciclabile. Mario si ferma solo quando decide di colorare gli intarsi, sempre sulla stessa panchina. Poi tappa a San Pellegrino Terme, dove si racconta la storia di Rossana, residente nel borgo liberty di San Pellegrino, dove anche lei intaglia il legno. Dal legno ricava volti sorridenti, quello del contadino con tre gozzi: la maschera bergamasca di Gioppino.
Il documentario si sposta poi a Sedrina, con il formaggio realizzato al rifugio Prati Parini, a cavallo fra la Val Brembana e Bergamo. Qui la storia di Marco (con l'aiuto di Manuel), casaro che mostra le antiche tecniche di realizzazione dello stracchino. Poi c'è spazio anche per Camerata Cornello, dove si racconta della nascita del servizio di postale ad opera della famiglia Tasso, che sin dal 500 mandava i suoi postali imperiali a Venezia, Roma, Germania, Francia. Uomini che viaggiavano a cavallo giorno e notte, scelti per la loro resistenza fisica. Poi il filmato va a caccia di tartufi, di notte, insieme ad Ivo e ai suoi cani. Sempre di animali si parla nella storia di Riccardo, maniscalco specializzato a ferrare i cavalli da tiro con zoccoli di grandi dimensioni. Altra storia raccontata nel documentario quella di Giovanni, che ha fatto del suo giardino un meleto. Dopo una vita nell'edilizia, l'uomo, pensionato, si è specializzato negli innesti.
Arriva poi il turno di Marco, artigiano che realizza batterie di altissima qualità richieste da artisti in tutto il mondo. “Delle vere e proprie opere d'arte per artisti le sue batterie”, spiega il documentarista. Chiude il documentario la storia di Bruno, che realizza piccole macchine complesse tramite il riciclaggio di pezzi recuperati dai rottamai. In questo modo dà vita ad un presepe completamente animato, che ricorda un piccolo borgo della valle.
A questo LINK potete vedere l'intero documentario andato in onda su GEO ieri, 25 gennaio. Il documentario sulla Valle Brembana comincia a 01:53:40