La Valle Imagna apre le porte ad oltre 100 bambini ucraini in fuga dalle bombe di Putin. La comitiva è giunta in valle ieri pomeriggio, domenica 21 marzo, dopo aver fatto tappa a Palosco. Ora si trovano tutti a Rota d’Imagna poi, se dai tamponi in programma oggi, lunedì 21 marzo, non dovessero risultare positivi verranno divisi in gruppi.
I più piccoli, 5/6 anni (100 bambini), resteranno a Rota d’Imagna e verranno ospitati dall’hotel Posta , quelli più grandi, che sono 17, andranno, invece a Bedulita, negli spazi della scuola materna ora inutilizzata e una decina andranno nel monastero di Pontida. In caso di positività, invece, resteranno tutti a Rota d’Imagna per la sorveglianza sanitaria. Insieme a loro 8 accompagnatori e la vice direttrice dell’istituto: i piccoli vengono infatti da un orfanotrofio di Berdiansk, città ucraina ora occupata dai russi.
A coordinare il tutto Sergio Cascio, vigile del fuoco in pensione, in collaborazione con parrocchia, privati e associazioni che racconta ai microfoni di Bergamonews: “Siamo partiti giovedì sera alle 21.30, dopo che ci era arrivata la telefonata in cui ci informavano che l’associazione “Zlaghoda” di Curno aveva bisogno di volontari per recuperare, in Polonia, i bambini che scappavano dal bunker dell’orfanotrofio.
Abbiamo affrontato un viaggio incredibile – continua Cascio -, fermandoci solo una volta, senza mai riuscire a dormire, con due pullman da 56 posti e tre da 9. Insieme a noi, i 115 bambini, due traduttrici ucraine e i loro accompagnatori. Siamo partiti come privati cittadini, con il solo desiderio di aiutare gli altri, di fare qualcosa per chi in questo momento ne ha davvero bisogno. Certo, siamo stremati, anche perché, prima di salire sui pulmini, eravamo impegnati a raccogliere cibo, medicinali, beni di prima necessità e vestiti per i piccoli, gli stessi abiti che ora indossano, perché non avevano con loro nemmeno l’intimo per cambiarsi. Un’impresa davvero incredibile, per la quale devo ringraziare la protezione civile di Telgate“.
Importante il lavoro di sinergia fra Prefettura, ATS Bergamo, Comuni e il lavoro di “raccordo” da parte di Gianbattista Brioschi, presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto di Bergamo. Come sottolinea il primo cittadino di Bedulita e presidente della Comunità Montana Valle Imagna Roberto Facchineti importante sarà il tema della scuola legato poi all’eventuale prolungamento della permanenza dei minori: “Penso che la strategia migliore sia quella di far fare la Dad ai ragazzi, per consentire loro la continuità dell’istruzione, valutando un eventuale inserimento nei nostri plessi scolastici, se la situazione lo riterrà opportuno.“
E sulla permanenza, prosegue sottolineando che “[…] potrebbe essere buona cosa chiedere ai miei cittadini che hanno case chiuse o sfitte di metterle a disposizione dei profughi. E’ chiaro che molto dipenderà dall’evolversi della situazione e dal numero di profughi che raggiungeranno la nostra provincia. […] Devo davvero ringraziare la mia comunità per la gara di solidarietà”.
“Devo dire che i miei cittadini, ancora una volta, mi hanno sorpreso: c’è stata una gara di solidarietà pazzesca, peraltro in pochissimo tempo”, dichiara il sindaco di Rota d’Imagna, Giovanni Locatelli.
Hotel Posta a Rota d’Imagna