La Valle Imagna saluta l’alpino Pierino Bugada, uno degli ultimi reduci bergamaschi

La Valle Imagna saluta Pierino Bugada, 102 anni di Capizzone, uno degli ultimi reduci bergamaschi della Seconda Guerra Mondiale e l'ultimo valdimagnino ad essere sopravvissuto alla ritirata di Russia. 
6 Dicembre 2022

La Valle Imagna saluta Pierino Bugada, 102 anni di Capizzone, uno degli ultimi reduci bergamaschi della Seconda Guerra Mondiale e l’ultimo valdimagnino ad essere sopravvissuto alla ritirata di Russia. Emigrante in Svizzera per 29 anni dove ha lavorato nell’edilizia, l’alpino Bugada viveva con la moglie Paola e il figlio Gianfranco. Era tornato in Italia nel 1975. Il funerale si celebrerà domani, mercoledì 7 dicembre, alle ore 15.00 nella chiesa parrocchiale di Capizzone.

“Coraggio, tenacia, e un po’ di fortuna lo riportarono a casa dalla tragica campagna di Russia – ricorda il Gruppo Alpini di Capizzone – . Persona fiera, forte ed umile lascia un vuoto enorme in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Riposa in pace vecio… I tuoi bocia”. 

“Pierino Bugada è andato avanti, solo tre settimane fa avevamo festeggiato il suo 102 esimo compleanno. Alpino del Tirano, reduce dei conflitti di Grecia, Albania e di Russia, la sua vita potrebbe tranquillamente essere un romanzo – ricorda Andrea Bresciani, consigliere sezionale ANA Bergamo – La guerra, il lavoro in Francia, i sacrifici, la fame, la memoria, e sottolineo la memoria, il buon Dio ha voluto che Pierino vivesse così a lungo per raccontare quello che aveva vissuto soprattutto nella ritirata di Russia. Spesso aveva raccontato con le lacrime agli occhi ai ragazzi delle scuole e a noi Alpini i momenti terribili vissuti, i tanti compagni visti morire e lasciati per strada, la fame patita. Fino a tre settimane fa raccontava di svegliarsi di notte con il vuoto di stomaco e alla sua veneranda età scendeva le scale, andava in cucina e si faceva latte e biscotti, perché diceva ‘io so cosa vuol dire avere fame’.”

Gli Alpini di Capizzone– prosegue Breschiani – in questi anni lo hanno coccolato, hanno avuto in lui un esempio vivente, una guida, un libro vivente. Ho avuto il privilegio grazie a loro di poterlo conoscere, ascoltare e ammirare, da ieri sera sono triste, capisco che si tratti di un uomo molto anziano, ma probabilmente è l’ultimo reduce bergamasco e mi sembra che finisca qualcosa, cosa non lo so spiegare ma la sensazione è brutta, non mi piace… Malinconia? Mah…

A volte mi sembra di non essere fatto per questo tempo, mi sono sempre sentito a mio agio con uomini e donne che non ci sono più, che appartenevano a un mondo che non esiste più. Coraggio, ci vuole il coraggio che Pierino ha avuto nella sua lunga vita, quel coraggio che come all’inizio dice Enzo Bianchi non basta essere nati per vivere, bisogna vivere onestamente, e possibilmente diventare buon esempio per le future generazioni, come lo è stato Pierino. Ciao Pierino non sarai dimenticato, grazie di tutto e ora riunisciti con tutti i tuoi compagni lasciati nella neve e nei ghiacci russi”.

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Commenti:
  1. Condoglianze alla famiglia. Mi piacerebbe scriverne la storia, rimarrebbero memorie da non dimenticare, sopratutto per ricordare alle nuove generazioni quello che è stata la guerra.

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