È la ricerca delle tradizioni valdimagnine l'ingrediente segreto nella ricetta di successo dell'ospitalità di Cà Berizzi a Corna Imagna: un originale connubio tra biblioteca e osteria che da anni è al centro di un progetto di rilancio turistico-culturale, curato dal Centro Studi Valle Imagna, che ha portato Cà Berizzi a diventare un punto di riferimento per il turismo «slow» in Valle Imagna. Dal mix di cultura, accoglienza e gastronomia tipica è infatti nato il progetto della bibliOsteria che ha arricchito l'offerta della biblioteca Costantino Locatelli con servizi di ristorazione e di pernottamento all'interno di una dimora di origine tardo-medioevale.
Libri, fotografie e buona cucina strizzano quindi l'occhio al turista più radical chic, che entrando a Cà Berizzi può consultare l’archivio storico, letterario e musicale della Valle Imagna, sedersi all’osteria per gustare i piatti della tradizione culinaria locale e, infine, accomodarsi nelle camere da letto al primo piano ricavate negli spazi originali della casa, dove legno e pietra scaldano gli ambienti e l'atmosfera.
I valori chiave del progetto sono la cultura popolare, lo sviluppo sostenibile, l’economia di territorio e la riscoperta della cucina autoctona come spiega Valeria Offredi, da qualche mese al timone di Cà Berizzi insieme a sua madre Rosaria Salvi: “Ci siamo orientate verso una cucina casalinga, semplice e coerente con il progetto complessivo legato alla salvaguardia del territorio e alla valorizzazione dei produttori locali – spiega Valeria -. Ogni settimana il menù cambia all'insegna della stagionalità e della territorialità: taglieri di salumi e formaggi di produttori del territorio, piatti tradizionali come la Pult e i Nosec, involtini di carne o di magro avvolti nella verza e cotti nel pomodoro con polenta. E poi ancora la Smaiasa, una torta a base di farina di mais, e la Resumada“. L'attenzione ai prodotti del territorio è il fiore all'occhiello dell'osteria che porta in tavola le prelibatezze della valle, dallo Stracchino all'antica delle valli orobiche a salame, lardo e pancetta, dallo stracchino di capra alle marmellate alle mele e frutti di bosco.
Valeria Offredi, 30 anni, bibliotecaria e ostessa di Cà Berizzi.
Tutto l’edificio, infine, è concepito come una «libreria estesa»: “I libri sono presenti non solo nelle sale da pranzo ma anche in ognuna delle quattro camere da letto – prosegue Valeria -. Ogni stanza è dedicata a un tema particolare o a un personaggio che ha ricoperto un ruolo importante per il Centro Studi, come il fotografo Pepi Merisio o lo storico Pino Cappellini. La scelta stilistica che ha guidato il restauro è stata quella di conservare gli elementi strutturali caratteristici già presenti affiancandoli ad un arredo moderno ed essenziale. La struttura, caratterizzata dalla tipica architettura valdimagnina con tetti in piöde e ampia corte, è infatti ancora oggi una delle più importanti testimonianze dell’antica cultura rurale della nostra Valle”.
A completare l'offerta della bibliOsteria non mancano le proposte dal taglio socio-culturale: dall’organizzazione di cene di gruppo per realtà associative e produttive del territorio alle serate gastronomiche a tema basate su particolari produzioni o su ricettari del passato e riadeguati al contesto con accompagnamenti musicali e letture, fino a incontri conviviali con relatori di vario genere.
Per ulteriori info o prenotazioni visitare il sito web caberizzi.it o la Pagina Facebook ufficiale.
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