Nel mondo dello sport, è conosciuto da tutti con il nome di “Stu”. Lui è Stefano Belotti ed è una delle promesse più interessanti dell’interno panorama nazionale e internazionale. Il cognome tradisce le origini: originario di Zogno, ora residente a Villa d’Almè, una collezione di successi importante per un atleta di soli 17 anni (la maggiore età arriverà a luglio), che lo scorso 4-6 marzo a Bolzano si è laureato (nuovamente) Campione Italiano invernale di tuffi.
“Tornavo da una gara di 3 metri in cui non ero andato benissimo, secondo le mie aspettative – racconta Stefano – perciò c’era grande voglia di riscattarsi. Fin dal mattino ho affrontato l’allenamento con molta spensieratezza, svolgendo tutto quello che mi piace fare. Questo approccio mi ha dato la carica giusta durante la gara, che ho affrontato secondo le mie capacità, senza forzare nessun movimento tecnico”. I primi cinque tuffi sono un vero “colpo da maestro”. “Ho sbagliato il sesto tuffo, che mi ha mandato un po’ in tilt – ammette il giovane – Ma grazie alle tecniche di respirazione che mi hanno insegnato, sono riuscito a ritrovare la concentrazione e ho ottenuto ottimi risultati negli ultimi quattro tuffi”.
Stefano “Stu” ha ottenuto due medaglie ai Campionati Italiani: un bronzo nella gara da 3 metri e l’oro nella gara da 1 metro, valevoli come punteggio per sia per i prossimi Campionati Europei che per i Mondiali. “Era abbastanza teso perché oltre ad essere un Campionato Italiano, sono appunto gare di selezione sia per gli Europei giovanili che per i Mondiali giovanili, previsti rispettivamente in Romania a luglio e in Canada fra novembre e dicembre – spiega l’allenatore, Davide Pasinetti –. Stefano ha avuto un’ottima gestione di gara, è stato bravo nonostante l’errore a metà ed è riuscito ad andare avanti, riscattandosi bene”.
18 anni a luglio, Stefano frequenta il Liceo delle Scienze Umane “ISIS Mamoli” di Bergamo, ma dedica molto tempo agli allenamenti. Fin dagli esordi della sua carriera sportiva fa parte della società BergamoTuffi, allenandosi costantemente anche più volte al giorno alle piscine Italcementi di Bergamo, unico impianto della bergamasca “anche se, purtroppo, non dispone dell’attrezzatura idonea per il suo livello” chiosa Pasinotti. Proprio qui, dieci anni fa, ha sperimentato i primi approcci con questa disciplina. “Era il 2013 – racconta Stefano – Mia sorella maggiore praticava nuoto lì, io facevo rugby. I miei genitori lavoravano al bar della piscina. Un giorno ho visto che era attivo il corso di tuffi: mi aveva incuriosito e perciò ho chiesto di poter provare. Inizialmente, lo ammetto, non mi piaceva molto. Ma ho preso subito parte al corso di agonisti e da lì è nata la passione”.
Anche Pasinotti ricorda la prima lezione del suo atleta, ai tempi ancora un bambino. “Ha cominciato con me e tuttora sono il suo allenatore – ricorda – All’inizio non voleva saltare, era giustamente timoroso. Dopo si è innamorato di questa disciplina. Ho avuto l’opportunità di osservare tutta la sua crescita sportiva. Inizialmente non sembrava portato fisicamente, ma nel giro di poco tempo ha manifestato subito qualità importanti. Ora mostra una certa superiorità fisica, grazie soprattutto al grande impegno e allenamento che Stefano ci ha messo. Possiamo dire che è quasi un atleta completo, senz’altro uno dei più interessanti a livello nazionale e internazionale”. Il giovane atleta zognese può vantare un curriculum sportivo di tutto rispetto, con diversi ori ai Campionati Italiani di categoria, convocazioni con la Nazionale Italiana Giovanile, ma anche molti podi ottenuti sia a livello Europeo giovanile, che ai Campionati Assoluti.
“Lui è un esempio per tutti. Per me in primis – racconta la mamma, Daniela Curnis – Ci sta insegnando tantissimo in costanza, caparbietà, disciplina interiore, autoregolamentazione. Tutte caratteristiche per cui lo ammiro davvero molto. Il coraggio di affrontare certi momenti difficili e certe sfide, il coraggio di non mollare. Perché è vero che si vince, ma è anche vero che si perde e questa è la prima lezione da imparare. Potrebbe sembrare retorica banale, ma in realtà Stefano ha dovuto imparare anche a perdere e portarsi a casa delusioni cocenti e riconoscimenti soffiati per un pelo. Nonostante tutto non ha mollato, in un momento in cui tanti lo avremmo fatto. Ha sempre trovato la forza di migliorarsi e, infine, vincere”.
Ora Stefano affronterà la prossima prova assoluta, la Coppa Parigi, mentre si prepara per partecipare al concorso che gli permetterà di entrare a far parte dei finanzieri atleti. Ma il suo sogno nel cassetto, qual è? “Innanzitutto dare il meglio di me ai prossimi mondiali – conclude –. Il mio sogno più grande è andare alle Olimpiadi. E, chissà, strappare qualcosa di buono anche lì. Sto lavorando per questo”.