La Dea fa harakiri in Austria, contro lo Sturm Graz è una partita folle che finisce 2 a 2 con i bergamaschi prima in svantaggio, poi avanti grazie alla doppietta di Muriel e infine raggiunti nonostante la superiorità numerica. Grande sorpresa in attacco, dove i bergamaschi si affidano dal primo minuto a Muriel, il colombiano viene schierato insieme a Lookman per un duo di fantasia e tecnica. Qualche recupero importante nel resto della formazione, con Koopmeiners e Kolasinac di nuovo in campo, Musso torna a difendere la porta. Lo Sturm schiera il giovane Jatta a fianco di Sarkaria in avanti, Dante e Gazibegovic terzini, solo due cambi per gli austriaci rispetto alla precedete partita di Europa League.
I bergamaschi non partono bene, soprattutto in difesa. Al primo squillo passa il Graz: Kitasvhili imbecca Prass, l’austriaco prova un destro a giro dal limite che Toloi devia goffamente in rete per il vantaggio dei padroni di casa. Entrambe le squadre danno l’idea di poter creare problemi all’altra una volta superata la prima pressione, sia la difesa orobica che quella dello Sturm non paiono proprio impenetrabili. Gli austriaci ci vanno vicini al 22’ con un colpo di testa Stankovic che schiaccia bene ma trova Musso reattivo, volo plastico per togliere la sfera dalla porta.
I bergamaschi alzano il ritmo soprattutto sulla sinistra, dove Lookman è l’uomo più pericoloso: proprio lui ha una buona occasione con un tiro al volo da dentro area, la difesa respinge. Il pareggio arriva al minuto 34. Kolasinac sfonda e serve Muriel, il quale si libera del difensore con un dribbling e un rimpallo vinto, arriva al limite e batte Scherpen con un destro preciso. Parità ristabilita e primo gol in stagione per il colombiano. Nessuna delle due squadre può dormire sonni tranquilli: prima Kiteishvili prova un colpo di testa da metacampo su un rinvio di Musso che aveva dovuto abbandonare la porta, poi Zappacosta riparte sulla destra, entra in area e prova un tiro a giro deviato in angolo. Sarebbe l’ultima occasione del primo tempo, ma l’arbitro Strukan viene richiamato al monitor e dopo il controllo assegna calcio di rigore per un tocco di mano Stankovic, che devia con il braccio largo il tiro del 77 orobico. Nell’occasione, Hierlander prova a danneggiare il dischetto del rigore e Lookman lo spinge via: entrambi ammoniti (assurdamente). Dagli 11 metri Muriel è glaciale e manda i suoi negli spogliatoi in vantaggio, dopo una prima frazione pirotecnica.
La situazione, nel secondo tempo, sembra poter solo migliorare. Al 52, Hierlander trattiene Ruggeri, l’arbitro lo ammonisce per la seconda volta (severo ma giusto) e lo Sturm è in 10 uomini. Si potrebbe pensare a una gara in controllo degli orobici, ma non è così. I cambi di Scamacca e De Ketelaere tolgono ritmo alla manovra offensiva, mentre la difesa continua a tremare anche con un uomo in più. Punizione di Scamacca che sibila vicino all’incrocio, poi sul ribaltamento di fronte Boving entra in area e Hateboer chiude in maniera provvidenziale.
Due minuti dopo, su un fallo laterale, Kolasinac tocca la palla con la mano: dopo un rapido check al Var, l’arbitro assegna un indiscutibile rigore e questa è Wlodarcczyk a trasformare per il pareggio degli austriaci. Fiera degli orrori nella difesa atalantina, che si suicida con un gentile regalo di Natale in anticipo di un paio di mesi. I bergamaschi provano una risposta, ovviamente, ma gli attacchi sono condotti male, con cross che vanificano la superiorità numerica e il quarto d’ora prima del fischio finale non vede nemmeno un’occasione di marca neroazzurra.
Il risultato di 2 a 2 non può essere visto come un bicchiere mezzo pieno, nonostante la rimonta. La Dea non ha avuto il controllo della partita nemmeno con un uomo in più, anzi ha dato l’impressione di alzare il piede dall’acceleratore, nonostante l’apparente permeabilità e i cambi offensivi (inutili). Un risultato che dovrà servire da monito per la partita di lunedì 30 contro l’Empoli: per vincere sono vietati i cali di tensione, tanto in Coppa quanto in campionato.