Al Tardini passa l’Atalanta, che vince 3 a 1 a Parma e continua la striscia positiva grazie ai soliti Retegui e Lookman e ad Ederson. Risultato arrivato nonostante agli orobici manchino sia Kolasinac che Djimsiti. Ecco allora che torna titolare Toloi, con Kossounou dirottato a sinistra e Hien a dividere i due: panchina per Scalvini, di nuovo convocato dopo sei mesi dall’infortunio al crociato. Qualche novità anche davanti, perché Pasalic fa il trequartista a supporto di Retegui e Lookman, niente tridente. Il Parma a Bernabè, Bonny è la punta di riferimento, supportato ad Man, Cancellieri e Benedyczak, in panchina sia Mihaila che Almqvist.
Partenza sprint della Dea, che trova il gol dopo soli 4 minuti di gioco: Pasalic manovra al limite e apre per Bellanova, l’esterno crossa con il destro e Retegui in mezzo all’area incorna di testa per il suo dodicesimo centro in questo campionato. Avvio fulminante che porta anche al raddoppio, con Pasalic che in area serve Lookman di tacco dopo una carambola e il nigeriano trafigge Suzuki. L’arbitro annulla per un fuorigioco dello stesso numero 11, di pochissimo aldilà dei difensori. I bergamaschi non smettono di produrre occasioni e vanno vicini al gol sia con Retegui che con Lookman, i quali impattano da dentro l’area ma non trovano la porta da ottima posizione.
La squadra di Gasperini continua a premere il Parma e viene premiata al 40’. Lookman serve Ruggeri in area, il 22 mette in mezzo sul secondo palo dove Ederson arriva in corsa e da un metro mette in porta la sfera. Lo stesso esterno italiano avrebbe la possibilità di trasformarsi in marcatore, ma dopo un altro duetto con Lookman il suo mancino in diagonale viene ben parato da Suzuki. Crociati in difficoltà per tutto il primo tempo, eppure hanno l’occasione per dimezzare lo svantaggio proprio al minuto 45. Palla lunga per Cancellieri, il quale con una spallata sposta Hien e mette a rimorchio, Bonny apre il piattone destro, ma Carnesecchi si allunga e salva un gol fatto.
Campanello d’allarme ignorato dagli orobici, il Parma rientra dagli spogliatoi molto più concentrato (e con Mihaila per Benedyczak) e riaccende la partita. Proprio Mihaila manovra accentrandosi con la palla tra i piedi e serve Cancellieri, il quale con una finta manda a vuoto Toloi e Hien riuscendo a girarsi e ad entrare in area di rigore, per concludere l’azione con un tiro di destro che fa 1 a 2.
L’Atalanta ora soffre e fa fatica a trovare le giuste distanze dagli avversari, totalmente trasformati rispetto alla prima frazione. Gasperini fa entrare De Ketealere e Brescianini, l’allenatore della Dea viene espulso per proteste. Padroni di casa che premono e reclamano un rigore al 57’, quando Toloi, nel tentativo di rinviare in area, si calcia la palla sul braccio: l’arbitro fa segno che si può giocare. Dalla panchina si anche alza Cuadrado e il suo apporto è fondamentale. Il colombiano entra bene e al 75’ scambia con i compagni sulla destra, arriva sulla fascia e crossa benissimo, dalla parte opposto si inserisce Lookman che da due passi mette in porta la rete del tris bergamasco.
Il nigeriano chiude la partita, c’è tempo solo per il rientro di Scalvini in campo, poi cala il sipario sulla settima vittoria consecutiva dell’Atalanta. Una partita che ha rischiato di complicarsi, dopo un inizio ottimo e una situazione che sembrava in controllo, gli uomini di Gasperini hanno rischiato di pagare a caro prezzo venti minuti di amnesia. Ottima prova di Lookman, Ederson e Koosonou, ma sono subentrati con il piglio giusto anche De Ketelaere e Cuadrado. Buona notizia anche la panchina lunga, che fornisce alternative in ogni reparto. Un fattore importante già in vista dell’insidiosa trasferta di Berna in Champions League, un altro atto sul palcoscenico più importante.