Resiste il muro scozzese a Bergamo. La terza giornata di Champions League vede infatti Atalanta e Celtic pareggiare 0 a 0, risultato che va decisamente stretto agli uomini di Gasperini, sempre in controllo della partita e decisamente più produttivi in avanti, senza però trovare il guizzo capace di perforare la difesa avversaria. A proposito di difesa, l’Atalanta recupera sia Kolasinac che Hien: i due vanno a comporre il pacchetto arretrato insieme a Djimsiti. De Roon può dunque tornare a centrocampo, dal quale sale Pasalic, schierato dietro a Lookman e a Retegui per un attacco a due. Rodgers ripropone il 4-3-3: Maeda e Khun sono le ali, ma non gioca Furuhashi, al posto del giapponese c’è Idah.
La Dea prende il controllo della partita e attacca con frequenza: sono le fasce a spingere, Bellanova e soprattutto Zappacosta si danno da fare con un gran numero di cross dentro l’area. Ad attenderli non c’è solo Retegui, ma anche Pasalic. Il croato si inserisce spesso ed è il più pericoloso dei suoi: al 17’ arriva di corsa e colpisce di testa il traversone di Zappacosta, trovando però la traversa a Schmeichel battuto.
Succede qualcosa di simile sei minuti dopo, quando il 77 mette in mezzo rasoterra, Pasalic colpisce dal limite con il destro ma di fatto centra il portiere del Celtic. Gli scozzesi soffrono tremendamente le palle alte e il portiere danese deve opporsi a Retegui che stacca di testa su corner di Lookman e porta negli spogliatoi uno a zero a zero prezioso per i biancoverdi, meno soddisfacente per gli orobici.
Spartito invariato anche nel secondo tempo: al netto di un tiro da fuori di Valle su cui Carnesecchi vola dopo una deviazione, l’Atalanta schiaccia gli avversari nella loro area. L’impressione, però, è che con il passare dei minuti gli spazi si restringano e i padroni di casa abbiano meno idee. Per portarne di nuove, Gasperini si gioca insieme le carte De Ketelaere e Samardzic al posto di Retegui e Bellanova.
Difficile però trovare la giocata giusta, pure quando Zaniolo entra in campo dopo Cuadrado: tanti giocatori tecnici, ma permane la difficoltà nel bucare un Celtic sempre più arroccato. L’ultima occasione ce l’ha Hien di testa su un cross affilato di Ruggeri, ma lo svedese non riesce a far scendere la sfera che termina alta sopra la traversa.
Pareggio a reti bianche in cui i bergamaschi possono rammaricarsi per non aver trovato la rete: restano le belle prove, ad esempio, di Zappacosta e Hien, oltre ad una partita di fatto dominata dal primo minuto e il punto in classifica. Bisogna dunque guardare subito avanti, a sabato 26 e al match di campionato contro l’Hellas Verona, cercando nuove energie e non abbassando la guardia.