A qualche giorno dalla notizia della buona riuscita dell'operazione in Texas che le permetterà di riprendere in mano la sua vita dopo l'incidente di due anni fa, la 19enne Letizia Milesi di Roncobello torna a casa, dove comincerà con la fisioterapia già da martedì. Ad annunciarlo la pagina Facebook de “Sulle ali di un sogno”, la onlus fondata per raccogliere i fondi necessari all'intervento e aiutare persone con problemi simili a Letizia.
“È arrivata la notizia che con ansia aspettavamo: possiamo tornare a casa – si legge sulla pagina Facebook “Sulla ali di un sogno” – Il neurochirurgo che ha operato Leti ha confermato che tutto procede bene e che, con le attrezzature giuste, lunedì potrà tornare a casa. Un volo di rientro che consentirà a Leti di iniziare la sua nuova vita. Martedì sarà a casa e fin da subito si dovrà buttare a capofitto nella fisioterapia per puntare ad un recupero”.
“Il neurochirurgo – continua il post – ha ripetuto più volte che Lety è stata una “supergirl”. Nonostante il dolore, non ha mai perso di vista il suo obiettivo finale ed i primi risultati li ha raggiunti velocemente. Ora la bomba ad orologeria, che Leti aveva nel collo, lascia spazio ad una vita piena di desideri ed obiettivi da raggiungere. Una vita che Leti vuole vivere a mille ed il suo sorriso lo dimostra! Il grazie più grande va al suo supereroe preferito: il neurochirurgo. Subito dopo a tutti voi che le siete stati accanto anche a quasi 9000 km di distanza. Dal Texas: #nonsimollauncactus””.
Leti e la sua famiglia erano saliti lo scorso 22 ottobre a bordo di un aereo, direzione Texas. Nel corso dei giorni che la separavano dall'intervento che le permetterà di tornare a camminare dopo l'incidente di due anni fa, la famiglia ha mantenuto un contatto diretto con l'Italia, aggiornando tutti i sostenitori della “giovane guerriera” – come è stata soprannominata –, che attendevano sue notizie.
La vita di Letizia, originaria di Roncobello, è cambiata drasticamente un giorno del 2017. La giovane, allora 17enne, viene strattonata mentre sale su un pullman, che avrebbe dovuto riportarla a casa dopo scuola, e cade a terra. Quella che inizialmente sembrava solo una botta al collo, si rivela ben presto per ciò che è realmente: alcune vertebre non si trovano più in sede. Quella diagnosi è solo l'inizio della sua storia, fatta di sofferenze, sacrifici e seri deficit neurologici che la hanno costretta in carrozzella, impedendole non solo di vivere le più semplici attività quotidiane, ma anche di continuare a praticare la danza, il suo sogno.