Ieri si ipotizzava di trasformare l'Italia in una grande zona arancione. Oggi, invece, le carte sul tavolo sembrerebbero essere cambiate: il nostro Paese potrebbe diventare zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio. Dunque negozi e bar chiusi e divieto di uscire dalla propria abitazione. Questa è l'indicazione che, secondo una ricostruzione dell'Agi, è stata fornita dal Governo alle Regioni nel corso dell'incontro tenutosi questa mattina, nel quale è stato dato anche l'ok per il piano sui vaccini.
La motivazione che avrebbe spunto il Governo a ritornare sulla linea dura delle restrizioni risiederebbe nel fatto che le festività natalizie potrebbero diventare la miccia in grado di innescare la bomba di una pericolosa terza ondata. Oltre al fatto che, è emerso, nelle Regioni entrate in zona rossa nei mesi scorsi sono stati osservati significativi risultarti, a confronto con quelli in zona gialla che hanno invece sofferto maggiormente.
Fra favorevoli, come il presidente della Regione Veneto Zaia, e contrari, come il governatore della Liguria Toti, bisognerà in ogni caso attendere l'indicazione definitiva data dal premier Giuseppe Conte, in queste ore riunito insieme ai capi delegazione delle forze di maggioranza per definire le misure da adottare. Possibile l'ipotesi di un nuovo Dpcm creato ad hoc, che contenga le norme più restrittive che gli italiani dovranno seguire durante l'ormai imminente Natale.
Il tempo stringe e c'è la necessità di valutare anche eventuali deroghe, in particolare nei confronti dei piccoli Comuni. È stata presentata in Senato la mozione di maggioranza in Senato, che impegna il Governo a “rivalutare eventualmente le misure con particolare riferimento a spostamenti (il 25-26 dicembre e l'1 gennaio) sulla base della più rigorosa analisi delle evidenze scientifiche, garantendo massima equità di trattamento tra cittadini residenti in Comuni di diverse dimensioni. Mozione approvata con 140 voti favorevoli, 118 contrari e 5 astenuti.
(Fonte: La Repubblica)