A ritrovare il corpo senza vita di Marino Rota nella sua vettura in fondo alla scarpata, in via Coegia, è stato il messo comunale ieri, venerdì 3 marzo. Ma diverse persone di Locatello si erano già attivate nelle ore precedenti per cercare l’uomo e amico, scomparso da giovedì sera 2 marzo, che spesso passava alla Nuova Cooperativa di Barbana Rodeschini, ritrovo simbolo del paese. E così era successo anche giovedì sera.
“Marino giovedì sera è stato qui, ha mangiato un panino e bevuto un bicchiere di vino – racconta Rodeschini –. Ha scambiato due parole e poi, verso le 19.15, se n’è andato a casa”. Ma a casa non ci è mai arrivato. Non vedendolo rientrare, i figli hanno lanciato l’allarme.
A quel punto – come scrive Bergamonews – diversi amici della Cooperativa si sono messi alla ricerca di Marino, detto Ghelmo. C’è chi ha raggiunto una baita a Fuipiano Imagna di proprietà di Marino Rota sperando di trovarlo. Poi, verso mezzogiorno di venerdì 3 marzo, il messo comunale ha trovato il fuoristrada di Marino Rota in fondo alla scarpata in località Coegia. Nella jeep il corpo senza vita dell’uomo.
Ancora non è chiaro il motivo per cui l’uomo, allevatore 70enne, ha perso il controllo del mezzo (è stata disposta l’autopsia) finendo in fondo alla scarpata in via Coegia, compiendo un volo di quasi 5o metri.
Non si esclude l’ipotesi di un malore. La salma si trova presso la camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per via dell’autopsia che ne accerterà le cause della morte.
“Una persona gioviale e buona – ricorda l’amico Mario Locatelli, ex sindaco di Locatello – Ci trovavamo alla Cooperativa per fare due battute e giocare alla Mura. Mi dispiace che non ci sia più”.